Questo è il“Attacco più violento” compiuti da Israele in Siria, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH), con sede nel Regno Unito ma che dispone di una vasta rete di fonti sul territorio siriano. E ha preso di mira le milizie filo-iraniane presenti nel Paese.
Nel pomeriggio del 20 novembre, aerei militari israeliani hanno effettuato attacchi su Palmira, nel deserto situato al centro del Paese, città nota per le sue monumentali rovine di epoca greco-romana – che non ha subito danni. Questa è la prima volta che lo Stato ebraico bombarda obiettivi in questa città, riferisce il canale dell'opposizione siriana televisione siriana. Almeno 79 persone sono state uccise e 34 ferite.
Come accade regolarmente con gli attacchi in Siria, “Israele non ha rivendicato la responsabilità di questi attacchi”, osservato Ynetnews, il sito in lingua inglese del quotidiano israeliano Yediot Aharonot.
Nel mirino Hezbollah libanese e il movimento iracheno Al-Noujaba
Tra le vittime ci sono 53 cittadini siriani, “membri delle milizie sostenute dall’Iran”, 22 stranieri, “per lo più membri del gruppo armato iracheno Al-Noujaba”, così come quattro agenti libanesi di Hezbollah.
Questi scioperi sono stati effettuati su tre