Il consumo energetico nazionale è in continua crescita. È aumentato del 5% alla fine dello scorso settembre, rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo il ministro dell’Energia e delle Miniere, Mohamed Arkab, che ha parlato della questione davanti ai deputati alla fine di ottobre.
Si prevede che questo consumo continuerà ad aumentare nei prossimi anni con la pressione demografica, le sfide da affrontare a livello economico e gli impegni con i partner, in particolare per le esportazioni di gas. Soddisfare i fabbisogni di energia elettrica e gas in attesa dello sviluppo delle energie non convenzionali richiede quindi il rafforzamento degli investitori nel settore.
A cosa sta lavorando il governo attraverso i progetti completati e quelli in fase di avvio. Ma non solo, anche la razionalizzazione energetica rientra tra le priorità del settore. Le misure in questo quadro non mancano. Ma in molti casi l’applicazione si blocca. Ciò significa che l’Algeria è ancora lontana dall’uso razionale dell’energia.
È il caso del gas, oggetto dell’ultima decisione che segna la fine dei sussidi generalizzati sui prezzi del gas naturale, la cui produzione prevista in cinque anni è di 200 miliardi di metri cubi (m3) rispetto ai 137 miliardi di m3 degli ultimi anni. E questo, per un volume di esportazione previsto di 100 miliardi di m3 all’anno.
La fine del gas a buon mercato per i produttori e gli operatori economici aiuterà a raggiungere questo obiettivo? La questione merita di essere discussa sapendo che il consumo complessivo di gas è trainato principalmente dalle famiglie, dal settore terziario e dall’agricoltura, che rappresentano complessivamente il 66% del consumo nazionale di gas naturale, secondo il bilancio energetico nazionale del Ministero dell’Energia e delle Miniere risalente allo scorso Febbraio e copre il 2022.
Dal rapporto in questione emerge che i consumi interni di gas hanno registrato un aumento del 5% rispetto al 2021 e che oltre 12,7 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio) sono stati utilizzati per coprire i bisogni delle famiglie, del terziario e dell’agricoltura. Una domanda indotta dall’erogazione di diversi programmi abitativi e che conoscerà un ulteriore incremento grazie ai progetti annunciati (AADL 3 in particolare).
La quota dell’industria è solo del 34%, con una quantità stimata in poco più di 6,4 milioni di tep, ovvero un terzo. È su questo fronte che il governo cerca di intervenire decidendo di fissare soglie di sussidio per il gas naturale, che rappresenta il 40% del consumo energetico nazionale. Come verrà attuata questa misura? Quali sono i settori industriali interessati?
Quale sarà l’impatto sulla razionalizzazione dell’uso del gas? Emergono molte altre domande. Dobbiamo ancora attendere il decreto attuativo per saperne qualcosa di più su questo sistema che segna un passo avanti nella riforma del sistema delle sovvenzioni, comprese quelle dedicate all’energia, il cui costo è stato svelato nel 2020 dall’ex ministro dell’Energia e le miniere ammontano a circa 15 miliardi di dollari.