IL mercato del grano sperimenta fluttuazioni significative. IL prezzo del grano tenero sono in aumento, mentre quelli di grano duro rimanere stabili di fronte alla concorrenza internazionale. L’orzo sta facendo progressi e il mais registra un aumento dei prezzi nonostante il miglioramento dei raccolti.
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Aumento dei prezzi del grano tenero
IL prezzo del grano tenero su Euronext e il mercato fisico francese ha guadagnato terreno tra il 4 e l’11 novembre, mentre il contratto del grano sul CBOT è diminuito. Il crollo dell’euro rispetto al dollaro statunitense in seguito all’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti ha fornito un certo sostegno alle prospettive per le esportazioni europee. In effetti, l’Eurozona potrebbe, come la Cina, essere colpita da possibili misure protezionistiche dopo essere salito al potere il 1È Gennaio 2025. In Francia, la semina di grano tenero invernale è aumentata nella settimana terminata il 4 novembre, passando dal 41% al 62% (rispetto al 65% nello stesso periodo del 2023), secondo Céré’Obs.
Ma stabilità dei prezzi del grano duro
IL prezzo del grano duro sul mercato fisico francese stabilizzato tra il 4 e l’11 novembre, a causa della concorrenza internazionale. I prezzi dall’Italia stanno scendendo, sapendo che presto arriverà l’origine canadese, di ottima qualità. In Francia, la semina del grano duro è iniziata nella settimana terminata il 4 novembre, con un aumento dal 4% al 10% (rispetto al 14% nel 2023 nello stesso periodo), secondo Céré’Obs.
Aumento dei prezzi dell’orzo da foraggio
IL prezzo dell’orzo da foraggio sul mercato fisico francese ha continuato a salire tra il 4 e l’11 novembre. Gli affari si sono materializzati nel porto. Tuttavia, il mercato rimane generalmente calmo, soprattutto sul mercato interno. In Francia, le semine di orzo invernale sono aumentate nella settimana terminata il 4 novembre, passando dal 62% al 78% (rispetto all’80% nel 2023 nello stesso periodo), secondo Céré’Obs.
Donald Trump aumenta i prezzi del mais
IL prezzo del mais su Euronext e sul Mercato fisico francese salito tra il 4 e l’11 novembre, mentre il contratto sul mais sul CBOT è progredito. La domanda internazionale proveniva in gran parte dagli Stati Uniti, prima dell’elezione di Donald Trump. In Europa, con il raccolto in ritardo rispetto al programma, gli acquirenti, in particolare quelli belgi-olandesi, devono coprire le loro forniture nel periodo novembre-dicembre. Tuttavia, i buoni risultati in termini di rendimento indicano che la domanda non è pressante. Secondo Céré’Obs, le condizioni di coltivazione del mais si sono stabilizzate durante la settimana terminata il 4 novembre, al 76% (rispetto all’82% nello stesso periodo del 2023). I raccolti avanzano, passando dal 38% al 58% (rispetto al 93% del 2023).
Pochi cambiamenti nel rapporto USDA Wasde
Il nuovo rapporto mensile Wasde sull’offerta e sulla domanda agricola globale dell’USDA è stato pubblicato venerdì 8 novembre. Nessuna grande novità in questa pubblicazione rispetto a quella di ottobre. Cosa ricordare: nel grano, la produzione mondiale si è rivista in un aumento molto contenuto (con cali osservati in particolare in Argentina, UE e Russia) mentre i livelli mondiali di importazioni, esportazioni e scorte finali sono visti in leggero calo; crescono gli usi domestici. Nel mais l’evento degno di nota, anche se atteso, arriva da un lato dalla revisione al ribasso della produzione mondiale, di quasi 2 Mt, e dall’altro da un aumento degli usi interni (+ 6,2 Mt) nel mondo. Da parte sua, il calo della produzione mondiale, soprattutto di quella proveniente dagli Stati Uniti, ha lasciato il segno. La resa produttiva statunitense è aumentata da 53,1 bushel/acro a 51,7 bushel/acro.
Questo articolo è stato scritto dai giornalisti specializzati di La Dépêche-Le petit Meunier, che dal 1938 sostiene gli operatori del commercio dei cereali.