Ma questo era prima. Prima che Adé facesse la sua rivoluzione rock e apparisse, due anni dopo, in una versione più ribelle di se stessa, taglio di capelli corto, pantaloni di pelle e sguardo deciso.
“Inside out Mvmt”, contrazione di “movimento” che qui significa capovolgersi, lascia il posto d’onore a chitarre saturate, percussioni rabbiose e una voce che vaga o tuona in francese come in inglese.
“Nudo”
“È un secondo aspetto di me e l’ho pensato davvero così perché un album è uno spaccato di vita, fasi di riflessione, un’età che avanza”, spiega all’AFP il cantante 29enne.
Molto programmato nei festival quest’anno, Adé ha iniziato a realizzare questo disco parallelamente ai suoi concerti, annidata nel suo tour bus con una chitarra, un computer e una scheda audio come compagni di viaggio.
La sua idea: “tornare davvero all’energia del rock e anche della musica elettronica, a quello che ascoltavo quando avevo tra i 12 e i 17 anni”, i gruppi anglosassoni The Cramps e The Kills che lo fecero conoscere a suo padre, il duo Justice di cui la sorella era fan e la gioia delle prime emozioni musicali dal vivo.
La tavolozza sonora dell’opera oscilla quindi tra noise rock in stile Sonic Youth, ispirazioni hardcore e toni electro.
Liberata dal suo “guscio” iniziale, l’artista osa anche “mettersi a nudo” nei suoi testi. “Ma mi proteggo con la potenza del suono, questo è un po’ il concetto, dire cose super intime con molto potere”, dice.
Nella fase di scrittura e composizione, che paragona a “una vera e propria attività cerebrale”, l’autrice-musicista “armeggia”, “coscientizza” molto e dubita per mesi del suo lavoro. “Mi fa surriscaldare la testa”, riassume.
È necessario un periodo di maturazione prima che avvenga il parto. È quindi necessario presentare questi modelli appena nati.
“Li ho mandati all’etichetta (Tôt ou Tard, ndr), li ho fatti sentire ai miei genitori ed è stato orribile, mi ha fatto davvero male perché avevo l’impressione di sdraiarmi nudo su un tavolo ed essere dentro ‘ecco cosa fare che ne pensi?'”, confida la cantante che si definisce molto timida.
gabbianoSe ascolto me stesso, resto nel mio letto
La sua evoluzione artistica si riflette in un grido, in primo piano sulla copertina del suo disco, mentre due mani le afferrano i capelli: “sofferenza” come quella che dice di provare creando o pura esultanza? C’è, in entrambi i casi, “intensità”, decifra. “Poco prima di compiere 30 anni, avevo bisogno che uscisse allo scoperto.”
Questa “energia un po’ feroce” le permette di affermarsi di più ma anche di immaginare come saranno i prossimi concerti, circondata dai suoi quattro musicisti.
La scena ricorda “una grande festa”, anche se l’artista, che sarà al Printemps de Bourges in aprile, ammette di aver dovuto “fare violenza”. “Devo riuscire a superare me stessa per godermela. Se mi ascolto, rimango nel mio letto”, sorride.
Vestito con una maglietta con l’immagine della star americana Silvester Stallone, i pugni alzati in stile Rocky, Adé sembra tuttavia pronto a lanciarsi di nuovo nell’arena.