La notizia è arrivata. Nathan Hill è il vincitore del Gran Premio della Letteratura Americana, un’istituzione che premia ogni anno un romanzo americano tradotto in francese per le sue eccezionali qualità letterarie. Con Benessereaffresco letterario e sentimentale, lo scrittore ricama una storia precisa attorno a una coppia in via di estinzione e di gentrificazione. Dopo I fantasmi del vecchio paeseun libro che aveva già fatto scalpore nel 2017, Nathan Hill impone il suo posto nel campo letterario francese.
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Nathan Hill, grande successo
Nathan Hill vince il prezioso sesamo tra una schiera di autori simili Kaveh Akbar con Martire!, Riccardo Ford con Il paradiso degli sciocchi et Alice McDermott con il suo libro Assoluzione. La giuria era composta da dieci membri tra cui tre giornalisti: Oriane Jeancourt Galignani (Disertore), Filippo Chevilley (Gli Echi) e Nicolas Carreau (Europa 1); di quattro librai: Sylvie Loriquer (Il ricevitore nella segale)Géraldine Mausservey (Libreria di Parigi), Jean-Christophe Millois (Scuola di libreria) e Pasquale Thuot (Millepagine); e tre editori: Carolina Ast (Belfond), Francesco Geffard (Albin Michel) e Giulietta Ponce (Dalva). Lo scrittore riceverà il suo premio nelle prossime settimane.
Con Benesseretradotto da Nathalie Bru, Nathan Hill diventa il degno rappresentante della pittura letteraria americana che denuncia con umorismo gli eccessi e gli eccessi di un sistema allo stremo. Attraverso 700 pagine (formando così un colosso letterario), l’autore sviluppa le relazioni di due anime gemelle, Elisabeth e Jack, con grande finezza. Un legame romantico che svanisce con le prove e il passare del tempo. La giuria ha descritto il romanzo di Nathan Hill in questi termini nel comunicato stampa: “Intorno alla coppia formata da Elisabeth e Jack, Nathan Hill crea un impressionante affresco sociale e sentimentale, dagli anni Novanta ai giorni nostri. Portato da un virtuosismo narrativo, Benessere si concentra tanto sulla complessità delle relazioni tra le persone quanto sulle metamorfosi della città di Chicago a quelle della società contemporanea.” Senza cadere nel pathos, né nella tradizione del romanzo prodotto negli Stati Uniti, Collina disegna i tratti di un affetto complesso dove il volto dell’altro assume altre forme, altre luci. Esploratore di generazioni, cerca di comprendere i traumi di queste creazioni personificate mentre dipinge il ritratto di un’America plurale (e talvolta terrificante).
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