Nel corso di una conferenza stampa, la procura di Marsiglia ha chiarito che Nicolas Dumas, il rugbista 22enne ucciso davanti a una discoteca di Saint-Péray (Ardèche), “non era né strettamente né lontanamente collegato” agli atti intimidatori menzionati dall’accusa. due sospettati.
Nicolas Dumas non era “né strettamente né lontanamente legato” alla “missione” portata avanti dai due giovani incriminati per l’assassinio del giovane rugbista di 22 anni. La procura di Marsiglia ha confermato martedì 12 novembre, in conferenza stampa, che il giovane è una vittima collaterale. Due uomini sono stati incriminati e posti in custodia cautelare giovedì 7 novembre.
Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 2024, intorno alle 2:55, un individuo ha sparato diversi colpi da un’auto verso la coda di clienti davanti alla discoteca Le Seven di Saint-Péray (Ardèche), che organizzavano una festa di Halloween. festa con circa 800 persone. Nicolas Dumas è stato colpito alla testa ed è morto per le ferite riportate due giorni dopo. Sono rimasti feriti anche un altro cliente e una guardia di sicurezza.
Reclutato sui social network
Rapidamente, grazie a “lavori sulla telefonia, sull’intelligenza umana, sulla telefonia, lavori sui veicoli relè”, ha spiegato la procura di Marsiglia, due sospettati sono stati identificati e arrestati. Il primo, un giovane 19enne di nazionalità italiana presente in Francia da diversi mesi, sospettato di essere l’autore delle sparatorie, è stato arrestato dal Bac Nord in punto di trattativa nella città di Bricarde, nel Marsiglia. Il secondo, di 23 anni, sospettato di essere il conducente del veicolo, è stato arrestato nella sua abitazione a Cavaillon (Vaucluse).
Secondo gli inquirenti, le loro “versioni divergono” e “vanno verificate”. “Riconoscono la materialità dei fatti, vale a dire che l’autista ammette di aver portato l’uomo che ha sparato in discoteca e l’uomo che ha sparato ammette di aver utilizzato un’arma da fuoco”, spiega Nicolas Bessone, procuratore della Repubblica di Marsiglia.
“L’autista segnala di essere stato reclutato sui social network per ritirare un veicolo a Marsiglia e recarsi ad un punto vendita a Valence.” Solo una volta arrivato lì “gli è stato detto che le cose sarebbero cambiate”.
“Manovre intimidatorie”
Il presunto assassino spiega anche di essere stato reclutato per salire in città per ritrovarsi ad un punto di trattativa. Fu solo all’ultimo momento che la missione cambiò. Si parla di “atto intimidatorio davanti alla discoteca”. Il sospettato ha affermato di aver “sparato involontariamente, rispondendo a tattiche intimidatorie”. “Resta la questione del perché ci sia la voglia e le tattiche intimidatorie della discoteca”, riconosce il procuratore di Marsiglia.
Riguardo alla pista di un tentativo di estorsione ai danni della discoteca che accoglieva un pubblico giovane proveniente dai dipartimenti circostanti, il gip ha parlato di “un’ipotesi di lavoro privilegiata”. “Nulla in questa fase ci consente di determinarlo”, ha chiarito, aggiungendo che “nessun elemento in questa fase ci consente di collegare questa possibile estorsione al gruppo mafioso DZ”.