SORDIDO
Così la giornata finisce
Black metal e roll/punk
Produzioni di attori ombra
Come un Trono Oscuro che fa ciò che vuole in questi giorni e non si preoccupa di “cosa dirà la gente?” » continuando ad esplorare sempre di più le proprie radici heavy, speed e doom metal degli anni '70/'80, anche se questo significa suonare a tratti progressive e sempre meno black metal, anche i francesi di Sordide non fanno altro che 'a loro teste, totalmente indipendenti e selvaggi sin dal loro debutto sulla scena della Normandia nel 2013. Influenzati dal gruppo cult norvegese, principalmente dal loro periodo 2006-2010 (incluso l'album punk black'n roll FOAD.), ci consegnano la loro quinta nave incendiaria Così la giornata finisce. Ciò riesce al Idee bianche pubblicato nel giugno 2021 mentre la pandemia covid-19 impediva ancora agli artisti di esibirsi dal vivo. E dopo averli visti dal vivo nel novembre di quello stesso anno 2021, eravamo ora impazienti di vedere quale direzione musicale avrebbero seguito, ora accompagnati dal terribile batterista Nemri (Iffernet, Mälemort, ex-Asphodèle, ex-Monarch), e il loro nuovo bassista Ian (Am I Not, Vain Valkyries). Come sopra Idee bianchenessun preliminare qui. Dopo un feedback introduttivo, l'assalto sonoro viene lanciato all'impazzata con il singolo “Des feu plus forts” su ritmo up-tempo, ed un riff dissonante quasi ipnotico. Le urla di Nehluj e del nuovo picchiatore Nemri (ce ne sono due che cantano, di nuovo un po' come Darkthrone ma senza una voce chiara qui) lacerano l'atmosfera di urgenza e violenza.
Anche il secondo pezzo, relativamente lungo con i suoi 8'42 sul cronometro, parte col botto, ed è apprezzabile il break che arriva al quinto minuto. Molto cupo e incisivo, con il suo ritmo galoppante, ricorda quasi il punk rock abrasivo e pesante dei Melvins mescolato al black metal norvegese alla vecchia Darkthrone o ai Gorgoroth quando erano ancora minacciosi negli anni '90 I Sordide hanno dato diversi spettacoli qua e là negli ultimi anni con un progetto di cover dei Nirvana di cui Kurt Cobain era un fervente ammiratore dei Melvins. Ritroviamo quindi questo lato crudo e immediato, con un suono quasi alla Jack Endino (Mudhoney, Soundgarden all'inizio, Nirvana all'inizio, ecc.), tra energico punk rock'n roll e feroce black metal. Il basso della loro nuova recluta Ian si sente particolarmente, come nei loro precedenti misfatti, e ritroviamo questo stesso groove precedentemente fornito da Benjamin Rouchaville, alias “Lord Telümehtår” (ora in Mòr, tra gli altri). E in un brano più lento e sinuoso diventa addirittura ipnotico (“Le cambouis et le carmine”). A Sordide piace coprire le sue tracce, essere pericoloso, poi accendere il fuoco, come nella soffocante “Sous vivre” seguita dalla terribile e groovy “Banlieues rouge”, forse in un omaggio alle nostre periferie francesi che furono date alle fiamme inizio estate 2023… Sono molte le metafore politico-sociali dietro le parole di questi furiosi Normanni, e soprattutto su Così la giornata finisce.
Ma può esserci anche una sorta di poesia in Sordide anche se il tutto può sembrare sporco in questo suono abrasivo e opprimente con un'atmosfera appiccicosa come fuliggine (“The Poetry of the Grower”). Una poesia violenta e torturata… In questo sono in un certo senso più vicini ai loro compagni di etichetta, i Miasmes. Il finale dell'album si rivela piuttosto veloce e caotico (“The Beauty of Disaster”), e forse qualche ascoltatore si sarà arreso prima della fine delle ostilità vista la lunghezza dei pezzi (più di otto minuti!). Ci sono però break buoni e salvifici e riff sempre ben realizzati che conducono a passaggi più rilassati ma pur sempre oscuri, mentre le urla tendono a far respirare le composizioni (il break e il lungo bridge su “La Beauté du Désatre”, il lento “e cupo “Tutto è per la morte”). Così la giornata finisce non è quindi affatto il tipo di disco allo stesso tempo dark e mainstream da offrire ai fan degli ultimi Tribulation o Swallow The Sun, usciti anche questo autunno, perché perderebbero l'orientamento, soffocati da questo fumo denso, perché è risaputo, non c'è fumo senza fuoco. E in questo quinto misfatto di Sordide, è proprio il fuoco in tutto il suo splendore e le sue conseguenze (la morte) ad essere al centro della loro musica. [Seigneur Fred]