questa è stata la parola chiave negli interventi di ieri a Moutier

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A sentire alcuni membri dell’AIJ, è in un certo senso anche il metodo, il clima di apertura, di dialogo e di rispetto per l’altro che hanno prevalso all’interno dell’assemblea che desideriamo condividere da parte della popolazione, con l’obiettivo di realizzare approfondimenti riflessione che potrebbe portare a una messa in discussione totale dell’attuale panorama istituzionale.

La grande ambizione: un nuovo Cantone

L’AIJ propone essenzialmente due opzioni, la più ambiziosa delle quali è quella di un cantone con sei comuni per l’insieme dei sei distretti attuali del Giura e del Giura bernese, con capoluogo Moutier. La sede delle istituzioni giudiziarie verrebbe posta a Porrentruy, il cantone avrebbe un Parlamento di 50 deputati senza sostituti. Questo cantone disporrebbe di un circolo elettorale unico e consentirebbe di sviluppare l’attrattiva della regione, con nuove prospettive nell’arco giurassiano.

Questa proposta è stata approvata con 10 voti favorevoli e 2 astensioni all’interno della delegazione del Giura bernese, e con 11 voti favorevoli e 1 astensione da parte dei delegati giurassiani, ha spiegato Serge Sierro. L’intero bilancio cantonale-comunale apporterebbe un beneficio finanziario compreso tra 66 e 94 milioni di franchi.

L’altra traccia mantenuta si chiama Status quo +. Le proposte sono essenzialmente di carattere “organizzativo”, secondo l’espressione di Serge Sierro. Lo Status Quo+ raccomanda quindi la fusione dei comuni. Si auspicano inizialmente dieci comuni per ciascuna regione e, entro vent’anni, sei comuni in totale per il Giura bernese e il Giura. L’analisi rileva in particolare che il Canton Berna fornisce servizi per 69,3 milioni di franchi all’anno al Giura bernese, il quale riceve più di quanto restituisce alle finanze bernesi.

Il rapporto intermedio sullo statuto speciale del Giura bernese è stato approvato all’unanimità dalle due delegazioni. “Questo rapporto dimostra chiaramente, se necessario, che questo aspetto del mandato è stato effettivamente studiato”, ha commentato Serge Sierro, mentre la minoranza ritiene il contrario.

Una natura “politica ed emotiva”.

Qual è allora la soluzione politica alla questione giurassiana? “Sarebbe presuntuoso giungere ad una conclusione inequivocabile”, dichiara Serge Sierro, sottolineando la natura “politica ed emotiva” del caso e la sua “complessità”. Nelle sue conclusioni, l’AIJ sottolinea che la soluzione al conflitto del Giura risiede nella capacità delle due regioni di rispettare le loro specificità, di portare avanti il ​​dialogo intergiura e di condurre un dibattito democratico aperto e calmo sul futuro del conflitto intergiura. Comunità del Giura, rileva Serge Sierra.

Da qui la proposta dell’AlJ di organizzare sessioni informative “interattive” e di presentare una relazione sullo stato di avanzamento di questa fase informativa. I governi dovrebbero poi decidere, sotto l’egida della Confederazione, come dare seguito alle proposte dell’AIJ. Spetta a loro in particolare valutare “a tempo debito l’opportunità e le modalità di un’eventuale consultazione popolare”.

Dobbiamo continuare il dialogo

È necessario portare avanti il ​​dialogo per non mettere in pericolo questo processo “delicato”, ritiene l’AIJ. “Qualsiasi approccio unilaterale potrebbe essere fatale per il dialogo intergiura.” In questo “spirito di ascolto, rispetto e consenso”, l’AIJ propone una Carta del dialogo intergiura. “L’AIJ intende così dimostrare che questa regione deve cambiare il tono del dibattito e allontanarsi imperativamente dagli antagonismi politici storici”, ha osservato Serge Sierro.

Il presidente dell’AIJ ha fatto riferimento al rapporto del gruppo di minoranza secondo cui l’assemblea “ha accettato di ascoltare e produrre”. Questo gruppo “ricorda i risultati dei plebisciti degli anni ’70 e si oppone a qualsiasi consultazione popolare imposta al Giura bernese che non rispetterebbe la sua volontà. Ritiene che l’AIJ non abbia adempiuto alla sua missione riguardo agli effetti dello status che Egli è convinto che il futuro del Giura bernese sia nelle mani del Canton Berna. Vuole che il dossier venga trasferito urgentemente al Consiglio del Giura bernese.

E l’Arco del Giura? Una prospettiva dichiarata

Nelle sue considerazioni, Serge Sierro ha osservato in particolare che l’AIJ non aveva studiato chiaramente l’idea di un cantone dell’Arco giurassiano che comprendesse i due Giura e Neuchâtel. Non era il suo mandato ma questa prospettiva è stata affermata.

Sia copresidente dell’AIJ che membro della minoranza, Claude Röthlisberger non ha voluto commentare il contenuto del rapporto finale né quello della minoranza. Ritiene tuttavia che “la delegazione bernese all’Assemblea intergiurasca abbia lavorato seriamente e onestamente a questo studio istituzionale”. E nonostante le “profonde differenze”, le sedute erano “intrise di rispetto reciproco” e si concludevano sempre con un “bibito di amicizia”.

Da parte sua, Hubert Ackermann, copresidente della sponda giurassiana, ha sottolineato “che senza l’ascolto e il dialogo non sarebbe stato possibile alcun disegno di riavvicinamento”. Ma il desiderio di costruire un futuro comune “si scontra ancora con pregiudizi ostinati. La comunità degli interessi non è più in discussione ma lo stesso non vale per la comunità dei destini”, ha affermato. I sei comuni sono un’utopia? “La fusione dei comuni è in corso. Questa proposta potrebbe emergere naturalmente, indipendentemente dal processo AIJ”, osserva Hubert Ackermann. Osserva inoltre che le vie proposte non vanno contro altre prospettive “extra-Giura”. Infine, il cambiamento “deve essere parte di un processo democratico. Gli abitanti del Giura costruiranno insieme una nuova casa comune”.

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