Le finanze degli ospedali belgi non sono molto buone. La situazione è preoccupante per il 63% di loro. E i dati sono ancora più gravi a Bruxelles dove tre stabilimenti su quattro sono in difficoltà.
Il 63% degli ospedali belgi sono in rosso. L’anno scorso le nostre istituzioni mediche hanno registrato perdite cumulative per 174 milioni di euro. Sul campo si vede. Prendiamo l’esempio di questa unità pediatrica visitata dalle nostre équipe. La farmacia merita un bel restyling.
“I farmaci vengono conservati in cassettiere con contenitori di plastica, armadietti e poi tutto viene gestito a mano, ovviamente non c’è l’elettronica“, afferma Stéphane Moniotte, capo del dipartimento pediatrico delle cliniche universitarie Saint-Luc. In altre parole, si può presto commettere un errore.
Il problema: le finanze attuali non consentono alcun cambiamento. Per risparmiare, fai da te: “Cerchiamo di fare una cernita selettiva, di invitare il personale a spegnere le luci quando usciamo da una stanza, a non lasciare gli schermi accesi per tutto il fine settimana, a spegnere i computer la sera, cose del genere“, dice il nostro interlocutore.
Esplosione dei prezzi
Philippe Devos, direttore generale dell’UNESSA, la federazione dell’imprenditoria solidale nel settore sanitario, rileva questa complicata situazione nei nostri ospedali: “Alcuni ospedali in Belgio devono contrarre prestiti a breve termine per un mese per pagare gli stipendi del personale. Si tratta di ospedali che versano in situazioni del tutto drammatiche e che non hanno più la possibilità di prendere in prestito, isolare, acquistare nuove attrezzature.“
Il problema principale: i costi energetici, aumentati del 59% in cinque anni. Oggi le entrate non bastano più a coprire le spese, aggiunge: “Anche i prezzi dei medicinali sono saliti alle stelle. Le attrezzature mediche sono aumentate ben al di sopra dell’inflazione. Per le compresse ora siamo al 15% sopra l’inflazione, quindi tutti hanno aumentato i prezzi senza che i nostri ospedali lo facessero.“
Un’altra grande sfida: la mancanza di personale. Oggi la carenza è tale da costringere alcune strutture alla chiusura. Bruxelles è la regione più colpita, tre quarti degli esercizi sono in grande difficoltà. Il settore chiede una revisione urgente del sistema ospedaliero.
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