#MeToo, premier bilan | Cultura francese

#MeToo, premier bilan | Cultura francese
#MeToo, premier bilan | Cultura francese
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Poco dopo il 15 ottobre 2017 e l’inchiesta del New York Times sul produttore Harvey Weinstein, mentre l’attrice americana Alyssa Milano pubblicava questo messaggio: “Se tutte le donne che sono state molestate o aggredite sessualmente scrivessero ‘anche me’, noi” forse potremmo mostrare la portata del problema”, da Roma a Rio, da Parigi a Los Angeles, donne di ogni origine e condizione hanno rivelato che i rapporti di potere le rendevano “corpi usa e getta”. La loro voce ha rotto il muro del silenzio e si è fatta attiva.

Il grande movimento antisessista e antipatriarcale così innescato è stato subito descritto come una rivoluzione. Questa rivoluzione conosce eccessi o eccessi come tutte quelle che l’hanno preceduta? Per discuterne, Alain Finkielkraut riceve Camille Froidevaux-Metterie che lo fa apparire Patriarcato, la fine di un mondo, et Carolina Fourestil cui ultimo saggio è intitolato #MeToo vertigini. Allora cominciamo con questa parola, “vertigine”.

Perché “Vertigo MeeToo”? Cosa significa la parola, quale preoccupazione porta?

Versare Carolina Fourestla parola non porta solo preoccupazione, è una parola che dice esattamente vertigine, cioè qualcosa di esilarante, che riecheggia anche ciò che ha vissuto come femminista, “questo cambiamento in un mondo che ho conosciuto per gran parte della mia vita da ragazzina, da adolescente, come attivista femminista. Un mondo prima di MeToo, dove dicevamo “anch’io”, in un piccolo cerchio, in silenzio, tra donne, molto spesso, questa parola è venuta fuori entrando così in un mondo in cui finalmente questa conversazione è nella pubblica piazza, è allo scoperto, e dove all’improvviso siamo noi che non abbiamo più il potere di resistere solo di essere “tacere”, ma l’atto stesso di accusare è davvero esilarante, è vertiginosoginoso. È successo molto rapidamente, continua, grazie anche al potere dei social network, ma nel corso di secoli di lotte femministe che hanno reso possibile questo potere. Ricorda di provenire da un femminismo non abituato al potere, per definizione, che è un contropotere.

Camille Froidevaux-Metterie ritorna all’espressione citata nell’introduzione allo spettacolo, “corpo disponibile”, espressione che usa spesso per definire la condizione della donna nel sistema patriarcale. Ciò che si tratta per le femministe di oggi, come per quelle di ieri, secondo lei, è “rovesciare le basi del patriarcato, che è la definizione delle donne attraverso il prisma della sola funzione corporea, e specificamente della loro funzione sessuale e materna. MeToo fa proprio l’aspetto della disposizione sessuale, di questa condizione di oggettivazione e alienazione, ma si inserisce in una prospettiva più ampia che è una vasta dinamica di riappropriazione di tutte le dimensioni corporee della nostra esistenza“.

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#BalanceTonPorc, il primo imputato

Ritorno al caso Eric Brion, ex capo del canale televisivo Equidia, che fu il primo accusato di”Bilancia il tuo maiale” nel 2017, dalla giornalista Sandra Muller. “Ciò che mi ispira, spiegare Camille Froidevaux-Metterie,”è qualcosa come un interrogativo su una forma di sproporzione tra il fatto di evocare in profondità un certo numero di casi, di evidenziarli e poi di presentarli sotto una luce che è generalmente quella di persone che hanno subito queste accuse e che furono allora, dici, messi a morte socialmente, le cui vite furono rovinate, le loro carriere rovinate. In realtà trovo piuttosto indecente fare un parallelo tra il fatto che alcune personalità siano state spinte ai margini della vita pubblica, che alcune altre abbiano avuto di fatto interrotto la carriera, che forse socialmente la loro vita sia finita lì, a proposito del circa 320.000 le donne che ogni anno sono vittime di violenza domestica, le 94.000 che subiscono tentati stupri o stupri, e poi non parlo ovviamente delle 120-130 donne che muoiono ogni anno sotto i colpi dei loro coniugi”. Camille Froidevaux-Metterie

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“Ci sono persone che possono essere accusate ingiustamente, la cui vita può essere distrutta e di cui non dovremmo parlare finché esiste il patriarcato” (C. Fourest)

Ciò che mi critica e mi oppone è quasi il fatto che non dovremmo parlare di ciò che lei ha definito, Camille Froidevaux-Metterie, un “manipolo di personalità”. Ci sono persone che possono essere accusate, e insisto, a torto, le cui vite possono essere spezzate e di cui non dovremmo parlare finché esiste il patriarcato, finché le donne vengono attaccate, aggredite, violentate. E in effetti, qui, non capisco intellettualmente l’approccio, perché penso che viviamo ancora in un mondo in cui dobbiamo poter discutere. Ci sono dibattiti nella loro complessità, vale a dire che abbiamo il diritto di dire due cose contemporaneamente. Abbiamo il diritto di dire “la rivoluzione MeToo deve continuare, dobbiamo continuare a denunciare gli stupri, le violenze sessuali, e che i corpi delle donne non devono essere messi a disposizione di nessuno, mai, in nessuna circostanza, e precisamente, non confondere quando qualcuno è accusato ingiustamente”. Carolina Fourest

Riferimenti bibliografici

  • Carolina Fourest, #MeToo vertiginiGrasset 2024
  • Camille Froidevaux-Metterie, Patriarcato, la fine di un mondoSoglia 2024
  • Camille Froidevaux-Metterie, Una pancia così grandeStock di prova, 2023
  • Carolina Fourest, Generazione offesaDalla polizia della cultura alla polizia del pensieroGrasset 2020

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