Morte di Rachid Mekhloufi, leggenda del calcio e simbolo dell’indipendenza algerina – Libération

Morte di Rachid Mekhloufi, leggenda del calcio e simbolo dell’indipendenza algerina – Libération
Morte di Rachid Mekhloufi, leggenda del calcio e simbolo dell’indipendenza algerina – Libération
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Rachid Mekhloufi ha iniziato la sua carriera in Algeria prima di passare all’AS Saint-Etienne nel 1954, dove è diventato campione di Francia tre anni dopo. Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha annunciato la sua morte questo venerdì, 8 novembre.

Rachid Mekhloufi, leggenda del calcio e simbolo della lotta per l’indipendenza dell’Algeria, è morto all’età di 88 anni, lo ha annunciato venerdì 8 novembre il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, rendendo omaggio a questo ex giocatore della squadra algerina del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN). la guerra d’Algeria. L’ex attaccante, che ha giocato nel Saint-Etienne tra il 1954 e il 1958 e poi tra il 1962 e il 1968, ha vissuto tra Francia e Tunisia, secondo fonti informate.

Presidente Tebboune “apprendo con grande tristezza la notizia della morte del leggendario calciatore algerino Rachid Mekhloufi, giocatore dell’FLN, allenatore della nazionale ed ex presidente della Federcalcio algerina”ha indicato la presidenza algerina, senza fornire dettagli sul luogo della sua morte. Il presidente della Federcalcio algerina, Walid Sadi, ha inviato le sue condoglianze “Molto addolorato alla famiglia del defunto e alla grande famiglia del calcio algerino”.

“Questo pioniere nato a Sétif nel 1936 lascia un’eredità inestimabile che trascende lo sport, unendo passione calcistica e impegno patriottico”ha sottolineato il sito FennecFootball, evocando a “leggenda del calcio algerino e simbolo della lotta per l’indipendenza”.

“Il mio esempio, il mio modello, il mio maestro”

Rachid Mekhloufi ha iniziato la sua carriera in Algeria prima di approdare all’AS Saint-Etienne nel 1954, dove è diventato un attaccante eccezionale, alla guida di una squadra in piena costruzione che ha accompagnato al suo primo successo. Divenne campione di Francia nel 1957 con i Verdi a soli 21 anni, il primo titolo per il club del Saint-Etienne al termine di una stagione in cui aveva segnato 25 gol, e indossò la maglia della squadra francese quattro volte, dall’ottobre 1956 e dicembre 1957.

Ma nell’aprile del 1958, in piena guerra d’Algeria, lasciò improvvisamente la Francia, accompagnato da altri giocatori algerini, per unirsi alla squadra del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), creata per promuovere la lotta per l’indipendenza. “Attraverso partite non ufficiali ma simbolicamente potenti, questa squadra diventa uno strumento di diplomazia sportiva, attirando l’attenzione internazionale sulla lotta” per l’indipendenza, ricorda FennecFootball. Anche l’agenzia APS ha accolto con favore “la gloriosa squadra FLN” chi aveva “fa sentire la voce della Rivoluzione Nazionale in tutto il mondo”.

“Le lacrime di Saint-Etienne scorrono. Se n’è andato un grande uomo, un calciatore immenso. Rachid Mekhloufi non c’è più, ma la sua eredità non ci lascerà mai”ha reagito l’AS Saint-Etienne sui suoi social network, accompagnando il suo messaggio con una foto in bianco e nero del giocatore circondato da palloni. In un comunicato stampa, il club del Saint-Etienne racconta anche l’impegno di Makhloufi e dei suoi “Personalità straordinaria sul rettangolo verde certo, ma anche nella sua vita di cittadino impegnato”.

“Era un ardente difensore di un paese e di una causa che gli erano cari e per i quali non esitò, una sera dell’aprile 1958, a fuggire, nascosto ad Aronde attraverso la Svizzera, per raggiungere la Tunisia. Prediligendo un ideale rispetto alla sua carriera che senza dubbio lo avrebbe visto mettere piede sui campi svedesi ai Mondiali del 1958.continua il club. “Era un grandissimo giocatore, il mio esempio, il mio modello, il mio maestro da professionista”ha reagito con emozione un’altra leggenda di Saint-Etienne, Jean-Michel Larqué, figura della prossima generazione, al microfono di RMC.

Dopo l’indipendenza nel 1962, Mekhloufi riprese la carriera, prima al Servette poi ancora al Saint-Etienne, vincendo tre nuovi titoli francesi con i Verdi (1964, 1967 e 1968), prima di diventare capitano della prima nazionale algerina.

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