Da novembre si va verso un’attenuazione delle precipitazioni, a parte qualche epifenomeno nel sud-est, ma il flusso oceanico potrebbe riprendere a gennaio. Per le temperature, il nostro modello non prevede uno scostamento molto significativo dalle medie stagionali (nell’ordine di +0,5°C), mentre altri modelli numerici prevedono un inverno che potrebbe essere significativamente più mite.
Sulla scala del trimestre dicembre-gennaio-febbraiole temperature previste in Francia dovrebbero mantenersi al di sopra delle medie stagionali (basate sugli ultimi 30 anni) con una differenza compresa tra +0,5° e +1°C. Secondo altre proiezioni, queste temperature potrebbero essere più elevate. Le precipitazioni sarebbero abbastanza vicine alle medie di tre mesi, indicando un rallentamento degli episodi piovosi. Il deficit di precipitazioni sarebbe più marcato a dicembre, continuando in questo mese di novembre.
Dicembre: tempo abbastanza calmo in Francia
In questo momento, il nostro modello prevede il perdurare delle cosiddette condizioni di “frontiera anticiclonica” (l’anticiclone si trova piuttosto sull’Atlantico) con precipitazioni deficitarie per la stagione (questo non significa che non pioverà, ma che le piogge essere meno abbondante della media abituale). In montagna potrebbe mancare la neve fresca. Il rischio di temporali diminuisce sensibilmente nell’estremo sud. Le masse d’aria rimarrebbero abbastanza miti sulla Francia, ma a causa del fenomeno dell’inversione termica sono probabili notti fredde con nebbie gelate. Nel complesso la sensazione potrebbe quindi essere piuttosto fredda e nebbiosa nonostante la prevalenza di alta pressione.
Da ricordare: un mese della stagione, a volte fresco sotto gli anticicloni, rimanendo carente di pioggia e neve sui nostri massicci.
Gennaio 2025: piogge abbastanza miti e sparse
Sulla Francia potrebbero resistere alte pressioni, con un flusso oceanico spesso spinto verso sud (bacino del Mediterraneo). L’incertezza riguarda quindi soprattutto le precipitazioni. Il flusso oceanico occidentale potrebbe essere debole con perturbazioni relativamente deboli. Alcuni modelli numerici prevedono addirittura un deficit significativo delle precipitazioni. Per quanto riguarda le temperature, dovrebbero essere comprese tra +0,5 e +1°C sopra la media. Anche in questo caso, secondo altre proiezioni, questo surplus termico potrebbe essere più pronunciato.
Da ricordare: tempo temporaneamente instabile e relativamente mite che sarebbe sfavorevole all’innevamento alle medie quote.
Febbraio 2025: leggermente perturbato e abbastanza mite
Ad oggi non emerge alcun segnale particolare per il mese di febbraio. Le precipitazioni dovrebbero essere abbastanza vicine alle medie stagionali, con temperature leggermente più miti del normale (da +0,2°C a +1°C). Questa prospettiva suggerisce la predominanza di tempo relativamente calmo, senza particolari riflessi.
Da ricordare: un mese finora insignificante, relativamente mite, che dovrà essere confermato.
Per saperne di più: il cambiamento climatico legato a La Nina
L’evoluzione climatica di quest’anno 2024 è parzialmente condizionata dalla rapida fine del fenomeno El Nino nell’Oceano Pacifico, mentre il suo contrario, Nina, prende il comando. Si prevede che La Nina persista fino alla primavera. Dovrebbe essere una Nina breve e debole, in modo che i suoi impatti climatici possano rimanere piuttosto limitati su scala planetaria.
La Nina si riferisce ad un raffreddamento ciclico delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico. Tende a raffreddare il clima globale, ma ciò non avverrà istantaneamente data l’inerzia dell’atmosfera e soprattutto degli oceani. Sembra quindi molto probabile che quest’anno il 2024 sarà caldo quanto il 2023, forse più caldo secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale e secondo proiezioni di Copernico prima di un possibile leggero e più percepibile calo delle temperature nel prossimo inverno, legato, appunto, a La Nina.
Effetti complessivi di La Nina in inverno © Il canale meteorologico
Sintesi
Dopo una prima metà dell’autunno molto mite e storicamente particolarmente piovosa in Francia, le precipitazioni si attenuano a novembre e dicembre, per poi riprendere in modo abbastanza moderato a gennaio. Sembra probabile che la mitezza sia predominante, sia in Francia che su scala europea, tranne che nella Scandinavia settentrionale. La neve in montagna rischia poi di essere riservata all’alta montagna.
Ricorda che queste previsioni stagionali non sono previsioni in senso stretto, ma costituiscono una tendenza, basata sull’analisi dei segnali predominanti di alcuni modelli* tempo atmosferico. In questo momento, alcuni fattori potrebbero intervenire e modificare questo andamento, in particolare il comportamento de La Niña: sarà questo il parametro climatico da monitorare con attenzione nelle prossime settimane, e che potrebbe portare a possibili cambiamenti delle previsioni nel corso dei nostri prossimi aggiornamenti (ogni 10 del mese).
* Queste previsioni a lungo termine si basano sull’analisi delle anomalie rilevate dal modello sviluppato da METEO CONSULT. Esistono molti altri modelli di previsione stagionale che possono presentare scenari diversi.