Suzie Wiles, 67 anni, arriva discretamente e si rifiuta di parlare al microfono. Giovedì 7 novembre, all’indomani del video del discorso di vittoria di Donald Trump, la discreta collaboratrice del nuovo presidente americano si è trovata sotto i riflettori del mondo intero: è stata nominata capo dello staff della Casa Bianca, carica che le farà avrà luogo ufficialmente il 20 gennaio durante l’insediamento di Donald Trump.
Da dove viene?
Susan Summerall Wiles, il suo vero nome, è la figlia di Pat Summerall Wiles, giocatore di football americano diventato commentatore sportivo. Entrò in politica nel 1980 come pianificatrice della campagna di Ronald Reagan. La sua carriera continua con John Delaney e John Peyton, sindaci repubblicani di Jacksonville, in Florida, ma anche Jon Huntsman, governatore dello Utah nella corsa alle presidenziali del 2012.
La sua collaborazione con Donald Trump è iniziata nel 2016: ha diretto le operazioni della campagna del candidato repubblicano in Florida, senza seguirlo alla Casa Bianca. Ma Susie Wiles ha sostenuto, nel 2018, Ron deSantis, ex amico intimo di Donald Trump, e lo ha aiutato a essere eletto governatore della Florida. I due si sono lasciati nel 2019. In un articolo su The Atlantic del 10 luglio 2024, Susie Wiles definisce questa collaborazione con de Santis “il più grande errore della sua carriera”.
Nel marzo 2021 si è avvicinata nuovamente a Donald Trump diventando CEO di Save America PAC, un comitato di azione politica fondato e controllato dal miliardario. È naturalmente lei ad essere scelta nel 2023 per guidare la campagna presidenziale di Trump, permettendogli di riconquistare il potere dopo 4 anni lontano dalla Casa Bianca.
Perché diventerà capo dello staff?
La sua nomina a capo dello staff, annunciata il 7 novembre, non sorprendeva: Susie Wiles era la favorita. In un profilo pubblicato su Politico nell’aprile 2024, il giornalista Michael Kruse spiega che lei è “uno dei motivi per cui l’attuale campagna di Trump è più professionale di quelle precedenti. E questo è uno dei motivi principali per cui è probabile che Trump vinca la rielezione, anche dopo la sconfitta del 2020, l’insurrezione del 2021, le sconfitte di medio termine del suo partito nel 2022, le accuse penali del 2023 e i processi del 2024”.
Il giornalista aggiunge: “Negli ultimi mesi ho parlato con più di 100 persone di Wiles, persone che hanno lavorato con lei, intorno a lei, per lei e contro di lei, e c’è un consenso sorprendentemente bipartisan: è brava a quello che fa. » Questo ritratto la descrive come “una studiosa politica”, “una tattica brillante, una facilitatrice, che aiuta il suo capo a definire e raggiungere le sue priorità”.