Le proiezioni sui volumi per il raccolto 2024 sono in fase di perfezionamento e prevedono un calo considerevole, del -23% su un anno.
Secondo una nuova stima pubblicata venerdì dal Ministero dell’Agricoltura, la produzione di vino in Francia nel 2024 dovrebbe diminuire del 23% su base annua, a causa di “condizioni meteorologiche sfavorevoli in tutte le regioni di produzione”. Al 1° novembre, il raccolto 2024 era stimato a quasi 37 milioni di ettolitri, un volume vicino ai livelli storicamente bassi del 2017 e del 2021, anni segnati anche da rischi climatici.
Il 17% in meno rispetto alla media degli ultimi cinque anni
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Ciò rappresenta un calo del 17% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Sono interessati tutti i tipi di vino, in particolare in Borgogna, Beaujolais e Champagne, così come i vini destinati alle acquaviti (in calo del 36% dopo aver beneficiato di una vendemmia eccezionale nel 2023). Queste proiezioni sono state ulteriormente riviste al ribasso, poiché a settembre i servizi statistici e di previsione del ministero prevedevano un calo del 18% su un anno.
L’annata 2024 è stata caratterizzata da precipitazioni dalla primavera fino alla raccolta e da problemi sanitari che hanno ridotto i volumi. In molti vigneti, la fioritura è avvenuta in condizioni fresche e umide, provocando la coulure (caduta dei fiori e degli acini giovani) e il millerandage (formazione di acini troppo piccoli), ricorda il ministero. A ciò si aggiungono le perdite dovute al gelo in primavera, alla peronospora e alla grandine in estate.
Tutte le regioni colpite, quali sono i risultati?
Secondo questa fonte, in Champagne la produzione sarebbe inferiore del 46% rispetto all’anno scorso e del 31% rispetto alla media quinquennale, tra mancanza di sole, gelate primaverili ed eccesso di precipitazioni. La produzione complessiva della Borgogna-Beaujolais sarebbe inferiore del 38% rispetto al livello elevato del 2023, con la muffa che causerebbe perdite soprattutto nella Côte d’Or e le precipitazioni eccessive nel Beaujolais, anche durante la raccolta.
In Alsazia si prevede un calo della produzione del 13% a causa della fioritura difficile e degli attacchi di muffa. In Savoia, dopo le gelate primaverili e le muffe estive, la produzione calerebbe del 5% su un anno (stabile su cinque anni). Nel Giura gelate e muffe riducono il raccolto del 68% rispetto al raccolto abbondante del 2023.
Nella Valle della Loira, le rese sono basse per la denominazione Muscadet e si prevede che la produzione di vino diminuirà del 29% in un anno, a causa della muffa e della coulure. Nelle Charentes, dove la raccolta è iniziata presto a causa del maltempo, si prevede che la produzione diminuirà del 37% rispetto all’anno record 2023.
A Bordeaux, tra riduzione delle superfici viticole, episodi di coulure, acinellatura, peronospora e grandine, il raccolto dovrebbe diminuire del 12% dopo un anno già in calo nel 2023. Nel Sud-Ovest il raccolto dovrebbe essere inferiore, già ridotto, del 2023 per coulure, millerandage, muffe, gelate e grandine.
Nella Linguadoca-Rossiglione – la prima regione vinicola francese in termini di volume – il raccolto sarebbe inferiore del 9% rispetto allo scorso anno, a causa in alcuni punti di una siccità ricorrente che ha indebolito le viti, e altrove di muffe, favorite da abbondanti precipitazioni in inizio estate. In Corsica, la siccità seguita da attacchi di parassiti e marciume al momento del raccolto ridurrebbero la produzione del 15% rispetto al 2023 e del 2% rispetto alla media quinquennale. Nel Sud-Est, millerandage, gelate tardive e muffe hanno colpito soprattutto la Provenza, e la produzione nel bacino si è contratta dell’11% rispetto al 2023.
Questa pubblicazione arriva mentre i rappresentanti degli agricoltori, compresi i viticoltori, si preparano a lanciare un nuovo movimento di protesta per difendere i propri redditi.