la lotta continua, prossimo passo il 28 giugno

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Il collettivo Stop THT 13/30 continua le sue azioni. Quasi 300 persone hanno preso parte al raduno organizzato ieri, mercoledì 5 giugno, al belvedere del Mas des Mourgues du Grès a Beaucaire.

Ancora una volta oppositori del progetto linea ad altissima tensione tra Jonquières-Saint-Vincent e la zona industriale-portuale di Fos-sur-Mer trasportata dalla Rete di Trasporto Elettrico (RTE), hanno espresso la loro rabbia. L’incontro si è svolto ieri sera, sul belvedere della cascina Mourgues du Grès, ai margini della Costière.

Tra gli eletti presenti ieri sera, Juan Martinez, presidente della CCBTA, i sindaci di Beaucaire, Jonquières-Saint-Vincent, Julien Sanchez e Jean-Marie Fournier, nonché i consiglieri dipartimentali Élisabeth Mondet e Jean-Pierre Fuster. • S.Ma

Sono state quasi 300 le persone, tra eletti, agricoltori, attori economici e cittadini, a rispondere all’appello del collettivo Stop THT 13/30, che riunisce una ventina di associazioni. Questo collettivo ha scritto un articolo che sarà presto inviato ai media nazionali. In attesa che si parli dell’argomento, i portavoce della protesta ricordano:la minaccia grava sui territori di Terre d’Argence, Pays d’Arles, Alpilles, Camargue e Crau. RTE non tiene conto degli impatti ambientali, agricoli, turistici, sanitari e ancor meno paesaggistici.

Il progetto

RTE sta realizzando un progetto per la realizzazione di una linea ad altissima tensione, che collegherà Jonquières-Saint-Vincent a Fos-sur-mer. L’obiettivo? Decarbonizzare la zona industriale di Fos-sur-mer (13), classificata come la seconda zona di emissioni di gas serra in Francia. Nell’area compresa tra i due comuni dovrebbero quindi essere installati tralicci elettrici alti 60 metri. Durante la consultazione pubblica sono state presentate due linee di mandrini. A est del Rodano, il fuso attraversa i comuni di Jonquières, Fourques, Bellegarde, Vallabrègues e Beaucaire. A ovest, dai comuni di Tarascon, Arles, Saint-Martin-de-Crau, Port-Saint-Louis-du-Rhône e Fos. Un progetto stimato a 300 milioni di euro.

la zona industriale di Fos-sur-mer (13), classificata come la seconda zona di emissioni di gas serra in Francia. Nell’area compresa tra i due comuni dovrebbero quindi essere installati tralicci elettrici alti 60 metri. Durante la consultazione pubblica sono state presentate due linee di mandrini. A est del Rodano, il fuso attraversa i comuni di Jonquières, Fourques, Bellegarde, Vallabrègues e Beaucaire. A ovest, dai comuni di Tarascon, Arles, Saint-Martin-de-Crau, Port-Saint-Louis-du-Rhône e Fos. Un progetto stimato a 300 milioni di euro.

la zona industriale di Fos-sur-mer (13), classificata come la seconda zona di emissioni di gas serra in Francia. Nell’area compresa tra i due comuni dovrebbero quindi essere installati tralicci elettrici alti 60 metri. Durante la consultazione pubblica sono state presentate due linee di mandrini. A est del Rodano, il fuso attraversa i comuni di Jonquières, Fourques, Bellegarde, Vallabrègues e Beaucaire. A ovest, dai comuni di Tarascon, Arles, Saint-Martin-de-Crau, Port-Saint-Louis-du-Rhône e Fos. Un progetto stimato a 300 milioni di euro.

La consultazione posta sotto l’egida del prefetto della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Christophe Mirmand, è stata descritta come “parodia” di Luc Perrin, membro della Associazione Argentina per la Conservazione della Terra (ASTA). Perché ignorando i contributi scritti e tutte le soluzioni tecnologiche o geografiche alternative per aiutare a decarbonizzare la zona industriale di Fos-sur-Mer, compreso l’interramento delle linee, il rafforzamento di quelle esistenti, il fotovoltaico, ecc. “L’urgenza non è necessaria, questo è ciò che diciamo. Diamoci il tempo di studiare tutte le soluzioni. Parliamo. Le industrie previste, in particolare quelle legate all’idrogeno, non sono pronte, l’emergenza al 2028 quindi non regge“, indica Jean-Laurent Lucchesi, presidente dell’associazione Vigueirat Nature.

Tralicci disegnati su un pannello di plexiglass per immaginare cosa potrebbe regalare questo progetto. • S.Ma

Il prossimo passo in questa faccenda, il 28 giugno. Due possibili scenari presentati da Luc Perrin: “Il prefetto, coordinatore, può decidere di mettere in pausa il progetto e aprire una consultazione indipendente guidata dalla commissione nazionale per il dibattito pubblico. Può anche ignorare il messaggio chiaro e massiccio dei cittadini e dei funzionari eletti (una petizione conta attualmente quasi 30.000 firmatari, ndr) e decidono di imporre una linea a 400.000 volt tra Jonquières e Fos.“Si tratta del prefetto regionale che decide sull’una o sull’altra delle zone presentate, né a est né a ovest della città di Arles.

Lo slogan degli oppositori del progetto della linea THT. • S.Ma

In questo caso, ciò non avverrà senza la rivolta dei manifestanti. David Seve, presidente della FDSEA du Gard, ha già messo in guardia, riferendosi allo stallo tra governo e agricoltori all’inizio dell’anno: “Se domani la consultazione verrà saltata del tutto come sta accadendo attualmente, se domani non si terrà conto di nulla, se necessario si passerà a una velocità meno divertente.

Tra i tanti relatori ieri a Beaucaire, Cyril Marès, presidente dell’AOC Costières de Nîmes. • S.Ma

>> Da rileggere: FATTO DELLA SERA Quando Gard e Bouches-du-Rhône si mobilitano insieme contro la RTE

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