Importo di riferimento per il settore, la produzione di mutui immobiliari, escluse le rinegoziazioni dei mutui, ammonta a 9,6 miliardi di euro. Se questa cifra è in lieve aumento rispetto al mese di agosto, resta molto lontana dalla media mensile degli ultimi dieci anni, vicina ai 14 miliardi di euro. Di questo passo, il 2024 rischia di essere il più debole dal 2014.
Prezzi troppo alti
L'accesso al mercato “resta difficile”, hanno constatato martedì gli autori dello studio mensile dell'Osservatorio Crédit Logement/CSA, “sia per i mutuatari modesti con poco contributo personale, sia per le famiglie più benestanti senza un contributo sufficiente visti i prezzi carica ed ormai in aumento un po' ovunque nel territorio'.
Nel mezzo della crisi e indebolito, l'edilizia sociale rifiuta il destino
In occasione del convegno “Sud Ouest” – TV7, i soggetti interessati all'edilizia sociale e le associazioni che lavorano con loro hanno ricordato che, nonostante il contesto immobiliare, stanno incrementando le iniziative per cercare di soddisfare al meglio il bisogno sempre più grande di edilizia sociale
Altri professionisti, broker in testa, pensano di vedere la luce alla fine del tunnel e ripetono più e più volte che i segnali sono di nuovo “verdi”. I dati condivisi dai principali operatori bancari francesi in occasione della pubblicazione dei risultati finanziari del terzo trimestre nei giorni scorsi mostrano un significativo miglioramento del mercato.
“C'è ora un po' più desiderio” da parte dei clienti “di contrarre nuovi mutui immobiliari”, ha dichiarato il vicedirettore generale del Crédit Agricole SA (Casa) Jérôme Grivet, a margine della pubblicazione dei risultati trimestrali il gruppo.
Secondo lui, il miglioramento dei redditi grazie agli aumenti salariali e la diminuzione dei tassi stanno gradualmente ingrossando la schiera dei candidati al prestito.
Tariffe ancora piuttosto alte
Ma i tassi medi sui nuovi prestiti sembrano ormai stabilizzarsi: tra agosto e settembre sono scesi solo leggermente, passando dal 3,59% al 3,56%. Queste tariffe escludono tasse e assicurazioni.
Spese incluse, i tassi hanno raggiunto nel terzo trimestre il 4,39% per un prestito di durata pari o superiore a vent'anni, secondo la Banque de France. Questo livello elevato, raggiunto in pochi trimestri, ha rappresentato un vero e proprio shock per il potere d'acquisto immobiliare delle famiglie.