Lavaur. Lo sciopero continua, le trattative sono in stallo

Lavaur. Lo sciopero continua, le trattative sono in stallo
Lavaur. Lo sciopero continua, le trattative sono in stallo
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l’essenziale
Ieri nel cortile principale del centro ospedaliero si è svolta una nuova manifestazione a sostegno del personale in sciopero.

Dire che i negoziati stentano ad andare avanti sarebbe un eufemismo. Ieri, in occasione di questo nuovo incontro, i sindacati hanno fatto il punto sul quarto incontro negoziale svoltosi venerdì scorso.

“L’ufficio risorse umane e l’attuale dipartimento informatico si sono impegnati a dare risposte su argomenti specifici e non hanno fatto nulla spiegando che non avevano avuto tempo e che c’erano troppi giorni festivi” criticano i sindacati. Queste risposte attese potrebbero essere fornite dal consiglio di amministrazione il 24 giugno!

Dov’è questo blocco? Innanzitutto c’è la SSIA (servizi infermieristici a domicilio). Per i sindacati la squadra deve essere “urgentemente potenziata con 14 equivalenti a tempo pieno di badanti” denunciando “chiacchiere inutili” su altri punti.

Per quanto riguarda la medicina, i sindacati chiedono un’infermiera di notte senza intaccare le infermiere. Mentre la direzione condiziona la riapertura dei posti letto, i sindacati ricordano che l’ex direttore delle risorse umane aveva convalidato prima dello sciopero il principio dell’aumento di due infermieri e due assistenti infermieristiche. Inoltre, la fiducia tra le parti è stata più che danneggiata.

Per il PASA (Centro Attività Adattate e Cura), spazio allestito nell’EHPAD, dedicato all’accoglienza dei residenti affetti dal morbo di Alzheimer o da altra malattia correlata, si registra il passaggio a due assistenti sanitari in gerontologia. Le parti hanno convenuto che vi era una carenza di assistenti infermieristici equivalenti a tempo pieno e di personale di servizio ospedaliero, alcuni dei quali fungevano da assistenti infermieristici.

Dopo più di un mese di sciopero, il conflitto non è ancora risolto. Dovremo aspettare tre settimane, il 27 giugno alle 8,30, per vedere un nuovo incontro negoziale. Nelle file degli scioperanti ci si chiede se il trascinarsi non sia un modo per provocare l’estinzione del movimento. A giudicare dall’atmosfera di ieri, ciò è soprattutto motivo di ulteriore malcontento.

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