Non avendo ancora raggiunto l'obiettivo militare di avviare i negoziati, Israele sembra determinato a portare avanti il suo piano di annientamento delle infrastrutture militari e organizzative di Hezbollah, applicando una politica di terra bruciata su un'area compresa tra 3 e 6 km, rendendola inabitabile.
Secondo fonti diplomatiche occidentali, dopo le operazioni a Khiam e Bint Jbeil, Israele potrebbe concedere un ritardo affinché le condizioni del cessate il fuoco vengano accettate. Se l’Iran rifiutasse di autorizzare il partito filo-iraniano ad avviare negoziati, Israele entrerebbe in una nuova fase di operazioni nei settori di Chebaa e Kfarchouba.
Queste stesse fonti, riportando commenti israeliani, indicano che l'obiettivo è neutralizzare la potenza di fuoco di Hezbollah per garantire la sicurezza dei coloni e proteggere il loro Stato. Questa strategia prevede la continuazione di attacchi mirati contro depositi di armi mediante missili guidati, il taglio di strade e passaggi tra la Siria e il Libano, l’isolamento delle regioni, nonché operazioni di liquidazione, omicidio e distruzione.
Un esperto militare occidentale stima che il conflitto potrebbe estendersi fino alla prossima primavera, al fine di esaurire le scorte di armi di Hezbollah attraverso un blocco aereo, marittimo e terrestre rafforzato per impedire qualsiasi rifornimento. La durata della guerra, secondo l'esperto, non dipenderà dall'insediamento della nuova amministrazione americana.