quando la musica riunisce un mondo diviso

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Il concerto dei Troubadours, che ha illuminato la Biennale di violoncello di Amsterdam il 2 novembre 2024, è stato un vibrante omaggio alla ricchezza dello scambio culturale. Portato da Nesrine, Chieko Donker Duyvis, Enkhjargal Dandarvaanchige il Ensemble di fiati olandesequesta serata ha trasceso i confini musicali e geografici per offrire un messaggio potente: il potere unificante la musica di fronte alle fratture del nostro tempo.

Eravamo di nuovo in questo splendido edificio di vetro, inaugurato nel 2005, che offre una vista rilassante sull'Ij, il fiume che attraversa Amsterdam. Appena entrati nella sala principale del Muziekgebouw aan 't IJ, i nostri occhi sono stati attratti dal divano rosso barocco, al centro della scena, mentre luci delicate creavano un'atmosfera intima, dando il tono alla serata a venire.

Questo sorprendente ensemble ha intrecciato fili tra vari stili musicali e influenze provenienti dai quattro angoli del mondo: dal canto tradizionale mongolo a Caroline Shaw, da Orlando di Lasso a Florian Magnus Maier.

Caroline Shaw, nata nel 1982, è una compositrice, violinista e cantante americana. È stata la più giovane vincitrice del Premio Pulitzer per la musica nel 2013 per la sua composizione Partita per 8 voci. Shaw è un membro dell'ensemble vocale Stanza piena di dentinoto per le sue creazioni innovative. Il suo stile mescola influenze classiche, folk e contemporanee e collabora con vari artisti, consolidando la sua reputazione nella scena musicale contemporanea.

Florian Magnus Maier, è un compositore e chitarrista tedesco nato nel 1973 a Monaco, attivo nella musica classica contemporanea e in vari stili metal. Maier è riconosciuto per il suo lavoro Gioco di ombreun concerto per due chitarre, e ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Paul Jacobs Memorial Award, il Premio Matthijs Vermeulen e il Premio di Composizione del Conservatorio Codarts di Rotterdam.

L'ensemble ha eseguito anche brani composti dai tre solisti: Nesrine, Chieko Donker Duyvis e Enkhjargal Dandarvaanchig.

Nesrine © DR

Nesrinecon una voce accattivante e un carisma avvolgente, ha affascinato il pubblico. Alternando il violoncello acustico e il violoncello elettrico, che lei chiama scherzosamente “suo marito” e “il suo amante”, ha dimostrato una versatilità eccezionale. Le sue canzoni in francese e arabo risuonavano come ponti tra culture, colorando la stanza di poesia e passione. La canzone Incantesimi tempo sospeso, mentre Dounia ha invitato il pubblico a unirsi, trasformando il pubblico in un coro unito.

Biennale di violoncello Amsterdam 2024 © Foppe Schut
Biennale di violoncello Amsterdam 2024 © Foppe Schut

Chieko Donker Duyvische appare sul manifesto del festival dondolandosi felicemente su una delle altalene all'ingresso del Muziekgebouw, ha fornito un contrasto introspettivo alla performance. Le sue composizioni portavano un momento di dolcezza e riflessione, anche se il suo stile, che ricordava una commedia musicale, mi risuonava meno.

La fornitura diEnkhjargal Dandarvaanchig (Epi)maestro del morin khuur e il canto di gola mongolo, hanno portato una dimensione mistica alla serata. Dotato di un'impressionante estensione vocale di cinque ottave, ha suonato con profondità e altezze, controllando ogni sfumatura con precisione ipnotica. Il suo canto gutturale e arioso, ancorato alle tradizioni della steppa, evocava la cruda potenza della natura e dell'animo umano in cerca di libertà.

Ensemble dei Blazers olandesi © Peter LodderEnsemble dei Blazers olandesi © Peter Lodder
Ensemble dei Blazers olandesi © Peter Lodder

IL Ensemble di fiati olandese ha saputo intrecciare con grazia tutte queste voci e strumenti, aggiungendo insoliti tocchi di percussioni – come vasi usati come strumenti dalla versatile Malika Maminova – e gioiose improvvisazioni che hanno fatto venire voglia al pubblico di alzarsi dai posti e iniziare a ballare.

In un momento di grandi tensioni geopolitiche e fratture sociali, Troubadours è stato più di un concerto: un inno al reciproco arricchimento e alla speranza. Attraverso la loro creatività e diversità, questi artisti ci hanno ricordato che di fronte alle sfide globali, la vera risposta sta nell’unità e nell’apertura verso gli altri.


Interpreti

Nesrine : violoncello e voce
Chieko Donker Duyvis : violoncello e voce
Enkhjargal Dandarvaanchig (Epi) : morin khuur e canto

Ensemble di fiati olandese

Flauto
Jeannette Landre

Ney
Sinan Arat

Oboe
Vincent van Wijk

Clarinetto
Bart il gatto
Annemiek de Bruin

Basso
Dorian Cooke
Greta Tull

Sassofono
Johan van der Linden

Corno inglese
Ron Schaaper

Tromba
Bas Duister

Trombone
Squadra Ouwejan

Trombone basse
Brandt Attema

Contrabbasso e basso elettrico
Juliano Abramovay

Batteria e percussioni
Jeroen Batterink

Percussione
Malika Maminova

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