Michel Barnier non è favorevole all'eliminazione di un nuovo giorno festivo

Michel Barnier non è favorevole all'eliminazione di un nuovo giorno festivo
Michel Barnier non è favorevole all'eliminazione di un nuovo giorno festivo
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Michel Barnier probabilmente non perseguirà l’idea di eliminare un giorno festivo per ridurre il deficit. Se ritiene che i francesi debbano lavorare e che la protezione sociale debba essere finanziata, non condivide questa idea. Ciò irrita soprattutto chi lavora: si è affrettato a ribattere che sarebbe meglio ridurre i sussidi di disoccupazione piuttosto che i giorni di riposo dei lavoratori.


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Questa proposta, arrivata dai parlamentari, è stata accolta con favore dal ministro del Bilancio e dei Conti pubblici: “Penso che tutto ciò che permette al nostro Paese di dimostrare che possiamo lavorare di più per partecipare allo sforzo di ripresa vada nella giusta direzione, ” ha dichiarato Laurent Saint-Martin. Il suo collega di Economia e Finanza, Antoine Armand, è sulla stessa linea. In un'intervista con Echi (4 novembre), ha dichiarato: “È una strada tra le altre. Apriamo il dibattito. »

Orecchie attente. Il primo ministro l'ha già chiuso. Se l’appello a favore di questo provvedimento ha trovato ascolto tra i deputati EPR e i ministri dell’ex maggioranza, non è tanto per risolvere un problema macroeconomico – la Francia non lavora abbastanza – quanto di bilancio: si cerca una modo per compensare l'abolizione della misura faro di Michel Barnier per ridurre il deficit, la limitazione delle esenzioni dalle tasse sui bassi salari.

“La riduzione del costo del lavoro resta nel DNA della mia sensibilità politica”, afferma Antoine Armand in Gli Echi. Questa è la politica che seguiamo dal 2017”. L'eliminazione del giorno festivo appare come una modalità per ottenere entrate per ottenere la rinuncia al vincolo sulle riduzioni tariffarie. La maggioranza precedente ritiene che questa politica sia stata favorevole alla creazione di posti di lavoro e ne fa un dibattito sull'identità. L'Eliseo non la pensa da meno.

Il primo ministro accetta l’idea di ribaltare parzialmente il suo annuncio, ma bisognerà trovare qualcosa di diverso dall’eliminazione del giorno festivo per colmare il deficit. Lo stesso problema si pone per il rinvio dell’indicizzazione delle pensioni al 1° luglio 2025. Le piccole pensioni saranno esentate e saranno rivalutate dal 1° gennaio, secondo un meccanismo complesso che resta da specificare. Anche in questo caso i risparmi dovranno essere reperiti altrove.

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