Hervé: “È il disco che ho sempre desiderato fare”

Hervé: “È il disco che ho sempre desiderato fare”
Hervé: “È il disco che ho sempre desiderato fare”
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2 album in 2 anni, sei molto prolifico!

Hervè. Penso che sia stato un vero piacere, una vera necessità di andare a realizzare questo terzo album. Ho sempre tenuto in mente questa idea di fare un disco con una chitarra iper-britannica. Con tutte le influenze che ho sempre avuto sono andato in tour con i miei 2th album e ovviamente in viaggio, cominciava già a solleticarmi: avevo bisogno di rifare le canzoni. Tutto è successo molto velocemente, in modo molto naturale. E allo stesso tempo, pensavo che sarebbe stato fantastico se fossimo andati in Inghilterra. Sono stato molto in tour lì con i Postaal, la mia prima band, all’epoca ho fondato lì la mia etichetta. È stato proprio in Inghilterra che ho imparato questo mestiere e ho scoperto la musica pop. Avevo bisogno di tornare indietro. Allora ho portato con me la mia squadra e gli ho detto “ok, ho noleggiato un furgone, saliamo tutti, prendiamo l’attrezzatura e lì finiamo le canzoni, registriamo le chitarre, la batteria…”. Il tutto in una casa che avevo affittato nel Devon. Ci sono voluti dieci anni per realizzare il primo album. La seconda è quella in cui bisogna correre il rischio maggiore, anche a costo di confondere le cose. Il terzo è quello che mi è venuto più facile. Questo è il disco che ho sempre voluto fare. È libertà.

Tanto quanto il palco?

La scena è essenziale. È davvero il cuore del reattore, dove ho tempo per vedere la gente dopo i concerti. Condividendo la tua musica, penso che non ci sia niente di meglio. Siamo felici quando andiamo in tour con i nostri amici, è una gioia.

Com’è andata la registrazione in questa casa di famiglia?

L’importante per me era che tutti potessero dormire sonni tranquilli, fare passeggiate, godersi il territorio, l’aria perché lavoro tanto. È vero che chiedo molto. Spesso sono il primo ad alzarmi e l’ultimo ad andare a letto, quindi chiedo ai miei musicisti e ingegneri del suono in base al loro ciclo di sonno! Altrimenti li consumo e non fa più nulla.

Éric Cantonna fa anche una piccola “apparizione” nella canzone Adrénaline. Bella sorpresa!

Adoro il fatto che sia venuto così, come un messaggio che ha lasciato nella mia segreteria telefonica. E’ molto dolce, è un pezzo molto importante dell’album. Questo pezzo mi ispira sia una scarica di adrenalina, molto forte, sia allo stesso tempo libertà. Segueva il progetto da molto tempo, ci siamo scritti, mi piace molto.

Sei diventato padre da poco. Questo ha cambiato qualcosa nella tua musica?

Mio figlio mi permette di alzarmi prima e andare a letto più tardi per creare! È molto pratico, da bambino, quando hai il mio stile di lavoro e di vita….

Adrenalina (Melancholy FC/ Musica romantica). Album disponibile. In tournée in tutta la Francia e dal 21 al 24 novembre a La Maroquinerie (Parigi)

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