Uno dei responsabili della morte di una giovane donna di colore, uccisa durante un intervento della polizia nel 2020 a Louisville, nel Kentucky, è stato dichiarato colpevole venerdì 1 novembre. La sua sentenza sarà pronunciata nel marzo 2025.
Un ex agente di polizia americano del Kentucky è stato condannato venerdì 1 novembre dai tribunali federali per il suo ruolo nella morte, nel 2020, di una giovane donna di colore, Breonna Taylor, diventata un'icona del movimento Black Lives Matter.
Una giuria di Louisville, la città più grande del Kentucky, ha ritenuto Brett Hankison colpevole di aver violato i diritti civili di Breonna Taylor. Riceverà la sentenza il prossimo marzo. La sua assoluzione da parte della giustizia locale nel 2022, non per la sua morte ma per fatti connessi, aveva ravvivato il sentimento di ingiustizia negli ambienti antirazzisti e all’interno della comunità nera della città.
Caricati altri due agenti di polizia
Nel marzo 2020, tre agenti di polizia di Louisville hanno fatto irruzione nella casa di Breonna Taylor, una badante di 26 anni, nel cuore della notte come parte di un'indagine sul traffico di droga contro il suo ex fidanzato. Il suo nuovo compagno credeva che fossero dei ladri e ha sparato un colpo con un'arma legalmente posseduta. La polizia ha risposto al fuoco e Breonna Taylor è stata colpita più volte.
La sua morte non aveva attirato molta attenzione fino alla morte dell'afroamericano George Floyd, soffocato da un agente di polizia bianco nel maggio 2020. Il nome della giovane donna è stato poi scandito in tutte le manifestazioni antirazziste dell'estate.
Nonostante la rabbia, nel settembre 2020 i pubblici ministeri locali avevano accusato un solo agente di polizia, Brett Hankison – quello condannato venerdì – non per la morte di Breonna Taylor ma per aver “mis en pericolo” il suo vicino scaricando la sua arma attraverso un divisorio. Louisville poi andò in fiamme. Dopo la condanna di Brett Hankison venerdì, altri due agenti di polizia restano accusati dalla giustizia federale.
La polizia di Louisville ricorre ripetutamente all’uso eccessivo della forza e ad altre pratiche illegali, discriminatorie e persino razziste, secondo una clamorosa indagine federale conclusa nel marzo 2023. Lo ha denunciato il Ministero della Giustizia “pratiche aggressive della polizia”, “implementato in modo selettivo, in particolare contro i neri”.