Come le sanzioni cinesi stanno colpendo l’Ucraina – La Nouvelle Tribune

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La guerra economica tra i Stati Uniti e Cina sta ora interferendo in un conflitto armato molto lontano dai tavoli negoziali e dalle catene di approvvigionamento. Questo è il fronte ucraino. Mentre l’Ucraina, impegnata in un’intensa lotta contro le forze russe, dipende in parte dalla tecnologia americana per rafforzare le proprie risorse militari, il produttore di droni Skydiouno dei suoi principali fornitori, si ritrova intrappolata nella rete di questa guerra commerciale.

Skydio, un’azienda high-tech californiana, produce droni ampiamente utilizzati dalle forze ucraine per le loro missioni di ricognizione e sorveglianza. Tuttavia, i dispositivi Skydio si basano su componenti critici, comprese batterie e altre parti, provenienti da Cinese. Pechino ha imposto restrizioni su queste componenti strategiche a partire dall’11 ottobre, in risposta diretta alla decisione del STATI UNITI di autorizzare la vendita dei droni Skydio a Taiwan. Queste nuove sanzioni cinesi complicano quindi la fornitura di Skydio, incidendo così sulle capacità dell’esercito ucraino sul terreno.

La situazione illustra la profonda interdipendenza delle nazioni, anche in mezzo a intense rivalità commerciali e diplomatiche. Gli scontri commerciali tra le due maggiori economie del mondo si stanno ora estendendo ad altri ambiti, come i conflitti militari, come quello che dilania l’Ucraina e necessita di sostegno internazionale. In questo contesto, l’interruzione delle catene di approvvigionamento internazionali minaccia direttamente le capacità operative degli alleati, ma anche l’efficacia delle operazioni militari sul terreno.

Questo episodio evidenzia le sfide che devono affrontare gli attori internazionali e sottolinea la necessità di un dialogo più cooperativo e pragmatico tra le grandi potenze, in particolare in tempi di tensione globale. I conflitti, sia economici che militari, dimostrano che le questioni globali non possono essere isolate le une dalle altre. La guerra in Ucraina, con le sue ripercussioni oltre i confini europei, ci ricorda che le decisioni economiche prese da una parte del pianeta possono avere conseguenze gravi e impreviste altrove.

In questo clima di crescente rivalità, diventa più importante che mai che le nazioni adottino un approccio più equilibrato. L’attuale interdipendenza potrebbe spingere gli Stati Uniti, la Cina e i rispettivi partner a dare prova di moderazione e diplomazia, invece di intensificare gli scontri che minacciano gli equilibri regionali e globali. Poiché gli effetti di questa guerra commerciale si fanno sentire anche sui fronti dell’Europa orientale, diventa fondamentale che ciascun paese adotti decisioni consapevoli degli impatti oltre i propri confini.

Le tensioni che si stanno verificando oggi attorno ai componenti tecnologici e alle catene di approvvigionamento della difesa ce lo ricordano. In un mondo globalizzato, i conflitti si ripercuotono ben oltre i protagonisti iniziali. La cooperazione, anche minima, rimane un modo essenziale per limitare le ripercussioni di questi scontri economici e per evitare che i conflitti commerciali rinforzino le divisioni sui campi di battaglia.

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