La Spagna continua a contare i suoi morti. Il bilancio delle vittime delle inondazioni apocalittiche di questa settimana nel sud-est del paese ha raggiunto venerdì 205 morti, mentre le ricerche continuavano per trovare i dispersi.
“Al momento, e provvisoriamente, il numero delle vittime è di 202 persone” solo nella regione di Valencia, secondo un comunicato stampa dei servizi di emergenza di questa regione, di gran lunga la più colpita dalla tragedia. Altri due decessi sono avvenuti anche nella vicina regione di Castiglia-La Mancia e uno in Andalusia, mentre decine di persone, di cui non si conosce il numero, risultano ancora disperse.
“Allerta rossa” dopo forti piogge
Di questo totale, la stragrande maggioranza di I decessi si sono verificati solo nella regione di Valencia, di gran lunga la più colpita dai torrenti di fango che hanno devastato il sud-est del paese martedì sera e nella notte tra martedì e mercoledì. Se in questa regione la situazione si è calmata, sulla costa di Huelva è peggiorata.
Un “allarme rosso” (livello massimo di allerta sinonimo di rischio estremo) è stato emesso nella notte tra giovedì e venerdì di novembre dall'Agenzia meteorologica nazionale (Aemet), a causa delle forti piogge nella regione di Huelva, Andévalo e Condado. Questo è stato prorogato per Huelva almeno fino alle 15:00.
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Il precedente rapporto, datato giovedì sera, parlava di 158 morti, ma le autorità non avevano nascosto che c'era da aspettarsi il peggio, senza però fornire alcuna indicazione sul numero dei dispersi. Giovedì, per la prima volta, il ministro delle Politiche Territoriali, Ángel Víctor Torres, ha avanzato una stima al riguardo, dichiarando in una conferenza stampa a Madrid che giovedì sera si contavano “decine e dozzine” di scomparsi.
Una valutazione storica
Si tratta già del bilancio più grave dopo l'alluvione che provocò 300 morti nell'ottobre 1973 in Spagna. Sono più di 1.200 i soldati dispiegati sul posto, soprattutto nella regione di Valencia, accanto ai vigili del fuoco, alla polizia e ai soccorritori che cercano di localizzare possibili sopravvissuti e lavorano per sgomberare le zone colpite dal disastro.
Secondo Aemet, nella notte tra martedì e mercoledì sono caduti più di 300 litri d'acqua per metro quadrato (o 30 cm) in diverse località della regione di Valencia, con un picco di 491 litri (49,1 cm) nel piccolo villaggio di Chiva. Questo è l’equivalente di “un anno di precipitazioni”, ha detto.
La regione di Valencia e la costa mediterranea spagnola in generale sono soggette regolarmente, in autunno, al fenomeno noto come “gota fria” (“goccia fredda”), una depressione isolata in alta quota che provoca piogge improvvise ed estremamente violente, a volte per diversi giorni.
Gli scienziati affermano che gli eventi meteorologici estremi, come le ondate di caldo e le tempeste, stanno diventando più frequenti e più intensi a causa dei cambiamenti climatici.