Triplo omicidio a Rivière-des-Prairies nel 2021 | Uno degli imputati si dichiara colpevole e riceve 10 anni di carcere

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Stava portando il suo amico a un indirizzo sconosciuto senza sapere che stavano per commettere l’irreparabile: l’autista coinvolto in un triplice omicidio avvenuto nel 2021 nella zona di Rivière-des-Prairies si è dichiarato colpevole la settimana scorsa di un’accusa di omicidio involontario. Afferma di non avere idea che i suoi coimputati avrebbero sparato in direzione di un gruppo quel giorno.


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Cosa c’è da sapere

Marlon Francisco Villa-Guzman, accusato di aver preso parte a un triplice omicidio a Rivière-des-Prairies, si è dichiarato colpevole di un numero ridotto di omicidio colposo la scorsa settimana.

L’uomo ventenne ha ricevuto 10 anni di carcere. Ha ammesso di aver guidato l’auto sulla scena del crimine, ma dice che non aveva idea che stesse per accadere una sparatoria mortale.

Mercoledì Marlon Francisco Villa-Guzman è stato condannato a 10 anni di carcere, secondo il suggerimento comune del pubblico ministero Me Anne-Andrée Charette e il suo avvocato Me Celia Hadid.

2 agosto 2021, 18:51 Cinque persone sono state uccise durante una sparatoria davanti a un edificio sul Boulevard Perras, nel settore Rivière-des-Prairies a Montreal. La sparatoria, che ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di due, ha scosso la zona residenziale. Un triplice omicidio, in pieno giorno.

Jerry Willer Jean-Baptiste, 29 anni, Jefferson Syla, 29 anni, e Molière Dantes, 63 anni, sono stati fucilati.

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FOTO OLIVIER JEAN, ARCHIVIO LA PRESSE

Impatto di un proiettile in una finestra dell’edificio vicino al quale è avvenuta la sparatoria nell’agosto 2021 a Rivière-des-Prairies

In totale, secondo la dichiarazione congiunta dei fatti depositata in tribunale, sono 26 i bossoli che fiancheggiano i dintorni del luogo preso di mira. I colpi sono stati sparati da due veicoli in movimento, una Mazda 6 seguita da una Pontiac Grand Prix nera. L’auto nera appartiene a Marlon Francisco Villa-Guzman, che la guidava il giorno della tragedia.

La scorsa settimana si è dichiarato colpevole di omicidio colposo e aggressione aggravata. È stato accusato di omicidio premeditato poco dopo il suo arresto nell’ottobre 2021. Si ritiene che altri tre uomini, la cui identità è protetta da un’ordinanza, abbiano preso parte al triplice omicidio.

Paura del suo amico

L’uomo di 28 anni sostiene, secondo i documenti del tribunale ottenuti da La stampa, non conoscendo le vittime e non essendo associato ad alcun gruppo. Secondo la sua risposta all’accusa, avrebbe semplicemente fatto un favore a un amico – in questo caso il suo coimputato – prestando e guidando la sua auto. Il signor Villa-Guzman, però, ha “paura di lui”, secondo i fatti riportati in tribunale. Lui crolla quindi sotto la pressione mentre l’amico “gli sgrida” al telefono e poi gli dice “che devono andare da qualche parte”.

«Non gli promettiamo né diamo nulla in cambio di questo servizio, ma a volte la gente lo usa perché non sa dire di no», si legge nella sintesi dei fatti.

Senza fornire dettagli, il suo presunto complice lo conduce verso una strada perpendicolare al Boulevard Perras, dove incontrano il secondo veicolo coinvolto. Il signor Villa-Guzman riconosce l’auto Mazda di un uomo che conosce, accusato anche lui del triplice omicidio. Sul retro dell’auto sono sedute altre due persone, tra cui un giovane che conosce dal quartiere in cui è cresciuto, Montreal Nord.

Una brutta sensazione

L’autista non partecipa alla discussione, ma capisce che la sua missione è passare davanti all’indirizzo per vedere chi c’è, niente di più. Dice di non aver sentito né avuto alcuna discussione riguardo a sparatorie, armi da fuoco o violenza.

Nonostante l’ansia crescente, la brutta sensazione e il desiderio di lasciare la zona, resta per paura di ritorsioni.

I suoi timori sono stati confermati quando il suo amico ha estratto una pistola e ha iniziato a sparare, secondo il suo racconto. L’autista, in preda al panico, ha premuto l’acceleratore per lasciare la scena il più rapidamente possibile ed evitare che la sparatoria aumentasse, secondo la dichiarazione congiunta dei fatti.

“A questo punto è assordato e sotto shock. L’unica cosa che dice [son ami] durante il viaggio è “c’est incasinato” oppure “che cazzo”. »

Una volta arrivato a casa, apprese dai media che la sparatoria aveva provocato vittime.

Resta sveglio fino al mattino presto, consumato dalla paura di essere arrestato. È infelice quando il suo amico gli suggerisce di sbarazzarsi dell’auto d’epoca che guidava durante la sparatoria. Alla fine ha venduto il veicolo per 500 dollari.

Il signor Villa-Guzman, in lacrime, ha chiesto scusa alle famiglie delle vittime durante la presentazione della sentenza mercoledì.

Il processo contro gli altri tre imputati di questo triplice omicidio è previsto per il prossimo settembre.

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