Iran: morte del presidente Ebrahim Raïssi in un incidente in elicottero

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Il governo iraniano ha annunciato lunedì in un comunicato stampa la morte del presidente Ebrahim Raïssi in un incidente in elicottero il giorno prima nel nord-ovest dell’Iran.

“Il presidente del popolo iraniano, laborioso e instancabile, (…) ha sacrificato la sua vita per la nazione”, ha scritto il governo.

“Assicuriamo alla nazione leale che, con l’aiuto di Dio e il sostegno del popolo, non ci sarà il minimo turbamento nell’amministrazione del Paese”, ha aggiunto.

I media iraniani hanno riferito lunedì mattina della morte del presidente Raïssi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian nell’incidente.

La notizia della morte del presidente è stata riportata dalle principali agenzie di stampa e giornali dopo che all’alba è stato scoperto il relitto dell’elicottero.

“Il grande spirito del presidente popolare e rivoluzionario dell’Iran si è unito al regno supremo”, ha affermato l’agenzia ufficiale Irna, salutando il “martirio” delle vittime.

L’elicottero è scomparso nel primo pomeriggio di domenica mentre sorvolava una zona ripida e boscosa in condizioni meteorologiche difficili con pioggia e fitta nebbia.

Il relitto è stato scoperto all’alba e i soccorritori hanno subito riferito che “non c’erano segni che i passeggeri dell’elicottero” fossero vivi, secondo la televisione di stato.

L’aereo, un Bell 212, faceva parte di un convoglio di tre elicotteri che trasportavano la delegazione presidenziale, due dei quali sono atterrati sani e salvi a Tabriz, la grande città del nord-ovest, da dove Raïssi avrebbe dovuto raggiungere Teheran.

Il ministro dell’Interno Ahmed Vahidi ha sollevato la possibilità di un “atterraggio duro” per l’apparato presidenziale, senza fornire dettagli.

La Costituzione prevede che, in caso di morte, il presidente sia sostituito dal primo vicepresidente, Mohammad Mokhber, in attesa che si tengano le elezioni presidenziali entro 50 giorni.

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