Stress post-traumatico durante il parto: come riconoscerlo e superarlo?

Stress post-traumatico durante il parto: come riconoscerlo e superarlo?
Stress post-traumatico durante il parto: come riconoscerlo e superarlo?
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LEI. Perché il parto può essere traumatico?

Matilde Bouychou. Il parto è un momento di grande intensità per il corpo e per la mente. Una volta che il bambino è qui, si perde l’orientamento, tutto deve essere riorganizzato attorno a questo bambino che ha bisogni specifici. Il lavoro del corpo è intenso, ed è un momento in cui questo lavoro e gli interventi esterni possono essere percepiti come violenti.

Queste effrazioni causano questo trauma. Qualcosa che non era stato pensato o pensabile prima stordisce la madre. La mancanza di preparazione, l’intensità del dolore e la violenza esterna causeranno traumi, e anche le nozioni di imprevisto e perdita di controllo giocano un ruolo in questo effetto.

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LEI. Come si manifesta il trauma, può assumere la forma di depressione postpartum?

MB Assolutamente. L’effetto traumatico porterà sintomi come vampate, ruminazioni, disturbi cognitivi. Emotivamente, la persona sarà disregolata e potrebbe avere difficoltà a connettersi con il proprio bambino. A causa di tutti gli altri sintomi, potrebbe avere difficoltà ad affrontarlo. Ciò creerà disfunzioni nella relazione con il bambino e nel bambino stesso.

LEI. Come superarlo?

MB Se c’è un trauma, deve essere trattato. Altrimenti ci saranno ripercussioni sulla salute mentale, sul legame con il bambino, sul suo sviluppo. Dal momento in cui una donna soffre, è essenziale che possa essere curata, che il suo disagio venga riconosciuto, e spesso le donne non osano parlarne troppo, i professionisti lo banalizzeranno, a volte è il loro medico che le ha violentate. Quindi non hanno altre persone risorse con cui parlarne per uscire dalla solitudine, dall’isolamento, alleviare il senso di colpa e regolarsi emotivamente.

Oggi esistono diversi approcci: EMDR o ICV (integrazione del ciclo di vita, ndr), che mi sembra ancora più appropriato. Oggi possiamo trovare aiuto nei social network che mettono in risalto gruppi e associazioni. Penso all’associazione Stop VOG (Stop Violenza Ostetrica e Ginecologica, ndr), che raccoglie le parole di tante donne vittime. Anche l’associazione Maman Blues si concentra maggiormente sulla maternità e sulla depressione postpartum.

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