Lunedì l’oro ha toccato un nuovo massimo, prolungando la sua ascesa fulminea in un contesto di incertezza sulle elezioni americane, tensioni in Medio Oriente e tagli dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, mentre l’argento ha raggiunto il suo livello più alto in quasi 12 anni.
L’oro spot è salito dello 0,4% a 2.731,79 dollari l’oncia, alle 03:31 GMT, dopo aver toccato in precedenza il massimo storico di 2.732,73 dollari. I futures dell’oro statunitense salgono dello 0,6% a 2.746,80 dollari.
Sostenuto dal rally dei lingotti, l’argento spot è salito dell’1,3% a 34,08 dollari l’oncia, il livello più alto dalla fine del 2012.
“L’attuale contesto di mercato è caratterizzato da tassi di interesse che si spostano verso il basso e da un aumento dei rischi geopolitici – uno scenario che si adatta all’oro su entrambi i fronti”, ha affermato Tim Waterer, capo analista di mercato di KCM Trade.
Gli investitori hanno anche digerito la notizia che la Cina ha tagliato i suoi tassi di prestito di riferimento dopo aver tagliato altri tassi chiave il mese scorso, come parte di un pacchetto di stimoli volto a rilanciare l’economia.
La domanda di oro in Cina, il maggiore consumatore, è stata colpita dall’aumento dei prezzi e dal rallentamento economico.
Altrove, i trader ritengono che ci sia una probabilità del 99% che la Federal Reserve americana tagli i tassi di interesse a novembre. La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto la scorsa settimana.
I tassi in calo generalmente aumentano l’attrattiva dell’oro, poiché i lingotti non fruttano interessi. L’oro è anche considerato un investimento sicuro durante i periodi di turbolenze economiche e politiche.
La corsa alle presidenziali americane del 2024 tra l’ex presidente Donald Trump e il vicepresidente Kamala Harris è testa a testa nei sette stati che decideranno le elezioni del 5 novembre.
In Medio Oriente, centinaia di residenti di Beirut sono fuggiti dalle loro case domenica tarda dopo che si sono udite numerose esplosioni, mentre Israele si preparava ad attaccare siti collegati alle operazioni finanziarie del gruppo Hezbollah.
Per l’oro, “2.800 dollari sembrano essere un obiettivo praticabile per la fine dell’anno… Sarà forte la tentazione di assicurarsi alcuni profitti, il che potrebbe rallentare l’aumento immediato”, ha detto Waterer.
Tuttavia, ha detto che si aspetta che gli acquirenti aspettino punti di ingresso migliori in caso di pullback.
Il platino è salito dello 0,7% a 1.020,95 dollari l’oncia, il livello più alto da metà luglio. Il palladio ha guadagnato lo 0,8% a 1.087,87 dollari.
