De Gaulle e Churchill, incontro di ambizione e retorica

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Conferenza. Churchill è una grande storia e una verve leggendaria. La risposta di De Gaulle all’uomo che sarebbe diventato il suo omologo britannico non fa che aggiungere pepe al racconto dello storico François Kersaudy, che ha portato il pubblico nel cuore del duo, come se fossimo lì, mercoledì 16 ottobre al Memorial.

L’uomo ha un dottorato in storia, parla nove lingue ed è autore di numerose opere scritte in francese e inglese. Insegnò storia contemporanea a Oxford, poi lingua inglese alla Sorbona.

Specialista dell’opera del generale de Gaulle, ma anche di quella di Winston Churchill, di cui ha ritradotto le Memorie di guerra nel 2010, François Kersaudy si dimentica però di annunciare che è anche un interprete, se non un eccellente attore.

» Churchill diceva: un buon discorso è come la gonna di una signora. Abbastanza lungo per trattare l’argomento, abbastanza breve per attirare l’attenzione. Quindi mi applicherò. » Il tono è impostato. François Kersaudy non si limita a raccontare, a discutere… Egli incarna. Al punto da riprodurre il tipico discorso di Churchill, molto spesso dettato da un grosso sigaro incastrato tra i denti. Quanto al generale, l’imitazione è tale che ci si potrebbe aspettare di vederlo cadere dalla Boisserie.

Contesto: disastro. Dopo l’attacco tedesco del 10 maggio 1940, l’esercito franco-britannico fu travolto e subì una pesante sconfitta a Dunkerque.

Il Wermarcht è super equipaggiato, moderno, coordinato cielo-terra-mare. Francia e Inghilterra stanno lottando con “l’eredità” delle guerre precedenti e non mostrano alcuna coesione all’interno delle loro forze.

Quando arrivò a Londra, l’unico a denunciare questa triste constatazione fu il colonnello de Gaulle, che, soldato esperto, lavorò per creare un esercito paragonabile a quello dell’invasore. Di fronte ai recenti risultati convincenti al comando nonostante le difficoltà, de Gaulle fu nominato generale di brigata alla fine di maggio 1940 e poi sottosegretario di Stato alla guerra all’inizio di giugno. Ecco Charles de Gaulle tra i politici. Si perdeva di vista il fatto che il soldato incontrò il primo ministro britannico Winston Churchill il 9 giugno 1940 per chiedere rinforzi per le truppe e l’aviazione.

Churchill, fanatico francofilo

Churchill, lui stesso in difficoltà sia con i conservatori che con il partito laburista, “tenne” solo con la forza della sua eloquenza. Impressionato da de Gaulle, che definisce un “combattente” rispetto al pessimismo ambientale dei leader francesi (Pétain, Paul Reynaud, ecc.), si è pagato per difendere il generale. Il fanatico francofilo interpretato da Churchill è preoccupato. Ammiratore assoluto di Giovanna d’Arco, di Napoleone e perfino di Clemenceau, amante dei paesaggi della Costa Azzurra, del cognac e dello champagne, Churchill “massacra molto giustamente la lingua francese”, ha detto il generale.

Ultimo baluardo tra il continente e il Regno Unito, De Gaulle sarà sempre rispettato da Churchill che vede in lui un eminente difensore dell’Europa, tanto che de Gaulle dirà: “Churchill vuole lanciarmi, come una saponetta ”. In comune, i due uomini hanno una vasta cultura, una padronanza della storia, la fiducia e la capacità di far accadere le cose. Coraggio, patriottismo d’acciaio… Il pericolo stimola Churchill, de Gaulle lo disprezza… Il loro rapporto si inaridisce con l’arrivo di Roosevelt, ostile al generale.

“Ho rispetto solo per coloro che mi tengono testa, la cosa spiacevole è che non li sopporto”, ha detto il generale. Testa di mulo di fronte a Churchill, il primo sostiene la Francia e l’altro si aspetta fedeltà per l’ospitalità concessa. Non è questo il caso. Il generale si difende, Churchill pretende… Inizia una catena di rappresaglie, tra la Francia e la “Perfida Albione”, il generale tollera l’esilio ma non gli ordini, Churchill tollera l’asilo ma vuole controllare tutto. Un’amicizia contrastata, ma incrollabile.

Elisa Silvestro

  • François Kersaudy si è successivamente sottoposto volentieri all’esercizio di dedicazione. Le opere da scoprire sono tante

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