Secondo un vasto sondaggio condotto dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) consultata da “Le Soir”, i diritti delle persone LGBT+ stanno facendo progressi all’interno dell’UE, dove il Belgio è uno studente relativamente bravo. Un progresso globale paradossale che è tuttavia accompagnato da una dolorosa reazione negativa, in particolare per le persone trans.
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Responsabile della divisione Idee
Di Marine BuissonPubblicato il 14/05/2024 alle 06:00
Tempo di lettura: 4 minuti
Dconclusioni paradossali che dimostrano che la vigilanza deve essere costante nella lotta contro l’omofobia e la transfobia. L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) presenta martedì i risultati della terza parte di un vasto sondaggio condotto tra i membri della comunità LGBT+ europea che La sera ha potuto consultare. Più di 100.000 partecipanti che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, trans o intersessuali, provenienti dai 27 Stati membri, nonché dalla Macedonia del Nord, dalla Serbia e dall’Albania, hanno espresso i loro sentimenti e le loro esperienze in un questionario in linea.
Sembra che anni di sforzi, politiche ambiziose e campagne per aumentare la consapevolezza sulla discriminazione vissuta dalle persone LGBT+ abbiano avuto conseguenze positive nella lotta per l’uguaglianza. Progressi lenti ma graduali, che consentono alle persone interessate di sentirsi più aperte riguardo al proprio orientamento sessuale o identità di genere.
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