Piccolo rimbalzo tecnico del petrolio, ma manca convinzione

Piccolo rimbalzo tecnico del petrolio, ma manca convinzione
Piccolo rimbalzo tecnico del petrolio, ma manca convinzione
-

New York (awp/afp) – I prezzi del petrolio sono saliti leggermente giovedì grazie a un rimbalzo tecnico, ma il mercato resta ossessionato da una domanda ritenuta insufficiente e priva di convinzione.

Il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord con consegna a dicembre è aumentato dello 0,31%, attestandosi a 74,45 dollari.

Il barile americano di West Texas Intermediate (WTI) con scadenza a novembre si è apprezzato dello 0,40%, a 70,67 dollari.

Mentre i prezzi si aggiravano intorno all’equilibrio con l’avvicinarsi della chiusura, il mercato si è leggermente ripreso grazie agli acquisti a basso costo durante gli ultimi minuti della stagione.

Il petrolio è rimasto, infatti, in declino per quattro sessioni consecutive ed era tornato ai livelli precedenti l’attacco missilistico iraniano contro Israele del 1° ottobre.

Ma nonostante questo modesto rialzo, “sono gli operatori posizionati al ribasso (“orsi”) che controllano il mercato”, sostiene Stephen Schork, di Schork Group.

Per convincersene, dice, basta guardare il divario tra il prezzo del contratto chiuso, quello di novembre per il WTI, e quelli successivi.

Il primo è solo leggermente superiore a quello di dicembre, il che riflette la bassa tensione sul mercato, con gli operatori che non sono più preoccupati di fare scorte oggi che tra un mese o due.

“I rialzisti si affidano solo ai titoli dei giornali”, soprattutto agli sviluppi in Medio Oriente che potrebbero influenzare l’offerta di petrolio, descrive Stephen Schork.

“Ma i fondamentali ci dicono che siamo in un mercato ribassista”, continua l’analista.

Dal 1° ottobre gli investitori attendono una risposta da parte di Israele contro l’Iran dopo l’offensiva che ha colpito lo Stato ebraico.

Giovedì Israele ha annunciato di aver ucciso, durante un’operazione nella Striscia di Gaza, il leader di Hamas Yahya Sinouar, considerato l’artefice dell’attacco del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1.206 morti in Israele, secondo un conteggio dell’AFP sulla base di dati ufficiali israeliani e inclusi ostaggi morti o uccisi durante la prigionia a Gaza.

“Questa notizia potrebbe essere negativa” per i prezzi, stima Stephen Schork, perché il leader del movimento islamico palestinese è stato uno dei principali obiettivi dell’offensiva israeliana a Gaza, che potrebbe avvicinare Israele al cessate il fuoco.

Gli operatori sono rimasti concentrati sulla cattiva salute della domanda cinese, poco convinti dai nuovi annunci delle autorità, che sosterranno il finanziamento di progetti immobiliari.

Il mercato ha quindi prestato solo scarsa attenzione al rapporto dell’Energy Information Administration (EIA) statunitense, che segnalava un calo di 2,2 milioni di barili nelle scorte di petrolio greggio, mentre gli analisti annunciavano un aumento di 1,5 milioni.

afp/rp

-

PREV causa necessaria contro la città di Parigi
NEXT Comparizione dei cinque imputati in relazione all’incendio di un’abitazione a Sept-Îles