Prezzi elevati del gas, decarbonizzazione… le ragioni dei licenziamenti in Yara

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La fabbrica di fertilizzanti di Tertre (Mons) ha annunciato la soppressione di 115 posti di lavoro su oltre 300. La direzione è giunta alla conclusione che la produzione di ammoniaca in loco non era più redditizia.


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Jean-François Munster


Giornalista al Polo Planet

Di Jean-François Munster

Pubblicato il 15/10/2024 alle 17:27
Tempo di lettura: 4 minuti


CSi tratta di un nuovo colpo per l’occupazione industriale in Belgio. Il produttore di fertilizzanti a base di nitrati Yara, con sede a Tertre (Mons), ha annunciato martedì nel corso di un comitato aziendale straordinario la sua intenzione di tagliare 115 posti di lavoro su poco più di 300. È stata avviata una procedura Renault. L’onda d’urto colpirà anche i subappaltatori della fabbrica che impiegano un centinaio di persone. La FGTB Wapi Mons Borinage si è detta stupita da questo annuncio: “Anche se il contesto è difficile da diversi mesi, un licenziamento di tale portata non è giustificato. Sono possibili altre soluzioni. Le misure avrebbero potuto essere messe in atto molto prima per evitare questa catastrofe sociale. »

In ogni caso, questa grave ristrutturazione è sintomatica delle difficoltà che l’industria europea sta incontrando di fronte a prezzi dell’energia strutturalmente più elevati rispetto ad altre regioni del mondo e di fronte agli obiettivi fissati dall’Europa in termini di decarbonizzazione.



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