L’Unione europea sta valutando la possibilità di imporre sanzioni all’attore Steven Seagal dopo aver partecipato martedì al giuramento di Vladimir Putin come presidente russo. Secondo fonti dell’Unione Europea, tale decisione verrà presa dopo una discussione per valutare se le azioni dell’artista possano danneggiare l’Ucraina. “È il più grande leader mondiale”, ha affermato quest’ultimo durante l’inaugurazione, aggiungendo che “il futuro sarà migliore con un presidente simile”.
Steven Seagal, 72 anni, che ha recitato in dozzine di film d’azione negli Stati Uniti, ha ottenuto la cittadinanza russa nel 2016 dopo aver ingraziato con successo il presidente Putin. Due anni dopo, è stato nominato a una posizione simbolica presso il Ministero degli Esteri russo, con la funzione di “coordinatore delle relazioni USA-Russia su questioni storico-culturali”.
Negli ultimi anni l’attore ha spesso espresso le sue opinioni filo-russe, facendo anche numerose visite ai soldati dell’esercito russo che combattono in Ucraina. Secondo diversi resoconti, Seagal starebbe anche lavorando alla produzione di un documentario sulla guerra russo-ucraina, con un inequivocabile pregiudizio pro-Cremlino.
Seagal ha mostrato un crescente interesse per l’Europa dell’Est dopo essere stato accusato negli Stati Uniti di aver commesso reati sessuali contro le donne che hanno lavorato al suo fianco in diversi film. In una delle cause intentate contro di lui, una modella ha affermato che lui l’ha costretta a “fungere da sex toy” durante le riprese.
