Caen: il padre di Mathis accusato dell’omicidio di suo figlio

Caen: il padre di Mathis accusato dell’omicidio di suo figlio
Caen: il padre di Mathis accusato dell’omicidio di suo figlio
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Tredici anni dopo la scomparsa di Mathis, Sylvain Jouanneau è stato incriminato per l’omicidio di suo figlio. Il padre ha presentato ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare. La sezione investigativa della Corte d’appello di Caen ha infine deciso di mantenerlo, modificando così il suo regime carcerario, in particolare per quanto riguarda i parlatori.

Sylvain Jouanneau non ha riportato indietro suo figlio dopo il fine settimana di cure il 4 settembre 2011. Le ultime persone a vedere il bambino vivo erano stati i suoi nonni due giorni prima. Sylvain Jouanneau fu ritrovato solo tre mesi dopo, vagando sulla strada per Compostela, vicino ad Avignone. Murato da allora nel suo silenzio, non ha mai voluto dire cosa ha fatto con Mathisindicando semplicemente di averlo affidato a terzi all’estero.

Nel giugno 2015 è stato condannato a 20 anni di reclusione dalla corte d’assise del Calvados per rapimento e sequestro. Proseguono le indagini per omicidio colposo.

Una traccia di DNA trovata nel bagagliaio dell’auto del padre di Mathis

Nuove analisi da allora sono stati effettuati nell’ambito dell’informazione giudiziaria. Hanno permesso di trovarlo un DNA che potrebbe essere quello di Mathis. Scoperto il DNA nel bagagliaio dell’auto del padre, sotto il tappetino.

Questa macchina lo è il 206 ritrovato pochi giorni dopo la scomparsa di Mathis, vicino a Bayonne nei Pirenei Atlantici. Era parcheggiata sulle rive dell’Adour, nel quartiere Naguilé di Lahonce. Gli investigatori della sezione investigativa della polizia giudiziaria di Bayonne e quelli di Caen hanno poi collaborato per far luce sulla presenza di questo veicolo nei Paesi Baschi. Le sponde del fiume erano state perquisite per cercare di ritrovare il corpo del bambino. Invano.

Una nuova terribile prova per la madre di Mathis

Sylvain Jouanneau non era presente martedì davanti alla camera d’inchiesta della Corte d’appello di Caen. Ha rifiutato di essere allontanato dal centro di custodia cautelare di Ifs-Caen dove è detenuto dopo la sua incriminazione. La madre di Mathis, Nathalie Barré, era invece presente all’udienzalei che da 13 anni lotta per ritrovare suo figlio vivo.

L’avvocato generale si è rivolto a lei : “Mi dispiace per queste parole, ma è ovvio che Mathis è morto. E Sylvain Jouanneau non deve essere rilasciato. È impensabile potergli permettere in qualche modo di far sparire i resti di Mathis una seconda volta“. Nathalie Barré è uscita stupita, silenziosa, lasciando parlare la sua avvocatessa Aline Lebret. “È difficile, ma sa dal processo del 2015 che le indagini si concentrano su un bambino morto e non scomparso.“.

La sezione d’inchiesta della Corte d’appello di Caen ha finalmente deciso di mantenere Sylvain Jouanneau in custodia cautelare. Quest’ultimo potrà essere rilasciato nel 2028, ma ora sconterà la pena sotto un nuovo regime carcerario, nel corso dell’inchiesta giudiziaria.

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