Secondo i dati del Ministero della Transizione Ecologica, il 1° gennaio 2024 in Francia circolavano 39,3 milioni di automobili.
La quota di diesel in questo materiale rotabile sta diminuendo, ma questi modelli rimangono la maggioranza 50,7%.
Un tempo incoraggiate dalla tassazione, le vendite di diesel sono crollate, soprattutto dopo lo scandalo Dieselgate, e non hanno più fatto altro che rappresentare 8% delle vendite di auto nuove nei primi sette mesi del 2024 (-26%), secondo i dati di AAA Data.
Ma se sono sempre più rari tra i produttori, questi modelli diesel restano i più ricercati sul mercato dell’usato, con tempi di rivendita rapidi, secondo il sito Le Bon coin.
Allo stesso tempo, i modelli ibridi (con motore a benzina ma anche un piccolo motore elettrico e una batteria che non può essere collegata per ricaricarli) hanno visto esplodere le loro vendite.
A lungo promosse dalla Toyota, ormai presente in molti produttori, le ibride rappresentano quasi la metà delle vendite di settembre (quasi 45%). Rappresentavano 4,4% del parco veicoli francese a partire dal 1° gennaio 2024.
Il mercato delle auto elettriche, sostenuto da diversi anni da un bonus ecologico all’acquisto, è esploso a partire dal 2021 per poi rallentare dalla primavera del 2024, a 17% quota di mercato nei primi nove mesi dell’anno.
Il motore a doppia alimentazione benzina-GPL, che era la principale alternativa ai motori termici convenzionali, è stato superato dal 2021 dai motori elettrici e ibridi ricaricabili, nota il Ministero.
29% delle auto in circolazione hanno una classificazione Crit’Air pari ad almeno 3 (ovvero auto diesel immatricolate prima del 2011 e auto benzina immatricolate prima del 2006), e potrebbero quindi essere interessate da limitazioni di accesso alle grandi metropoli, a partire da Parigi e Lione dal 1° gennaio, 2025.
c) AFP
Commentatore Francia: le auto restano a diesel
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