Si apre questo lunedì a Parigi il Salone dell’Automobile di Parigi 2024: cosa dobbiamo aspettarci da questa 90esima edizione?

Si apre questo lunedì a Parigi il Salone dell’Automobile di Parigi 2024: cosa dobbiamo aspettarci da questa 90esima edizione?
Si apre questo lunedì a Parigi il Salone dell’Automobile di Parigi 2024: cosa dobbiamo aspettarci da questa 90esima edizione?
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Dal 14 al 20 ottobre, Parigi sarà ancora una volta la capitale mondiale dell’automobile. Un incontro che permette ai produttori, ogni due anni, di presentare le loro novità.

È un evento che gli appassionati di auto attendono con grande impazienza ogni due anni. La 90a edizione del Motor Show di Parigi, che si aprirà questo lunedì a Parigi per sette giorni, non si discosterà dalla tradizione. Le cifre parlano da sole: 50 produttori presenti, più di 400 modelli presentati, 85.000 m² di spazio espositivo distribuito su 6 padiglioni, 500.000 visitatori attesi alla Porte de Versailles… Questo salone sarà “una festa”assicura il direttore dell’evento Serge Gachot.

Periodo fiacco

Eppure il contesto tende piuttosto ad incoraggiare la tristezza, poiché il settore sta attraversando un periodo molto difficile. I produttori devono destreggiarsi tra le nuove normative che impongono loro di ridurre significativamente le emissioni di CO2, la scarsa propensione del pubblico per i veicoli elettrici ancora considerati troppo costosi o addirittura la concorrenza cinese pronta a fare la parte del leone proprio con questi prezzi più attraenti. Molti produttori e fornitori di apparecchiature hanno sofferto la crisi dopo il Covid e molti sono stati costretti, negli ultimi anni, a ridurre le proprie buste paga.

Un sacco di cose nuove

Tuttavia, questo salone parigino – che si alterna ogni anno a quello di Ginevra – sembra, almeno nella forma, il ritorno delle ambizioni del settore. L’edizione del 2024, la 90esima nel suo genere, vuole quindi essere più grande, più appariscente, più ambiziosa…

È così che molti produttori hanno pensato di svelare a Parigi i nuovi modelli su cui puntano. A cominciare dai francesi, in patria. Peugeot presenterà così i suoi nuovi modelli 3008 e 5008, ma anche e soprattutto l’attesissima Peugeot e-408, una berlina con l’aria falsa di coupé e SUV che punta sul 100% elettrico per distinguersi.

Il passaggio all’elettrico…

Questo spettacolo segnerà anche chiaramente il passaggio all’elettrico. Il Gruppo Renault, che sarà presente con tutti i suoi marchi distribuiti su cinque stand, spera di creare un evento con i suoi Renault 4-Etech, svelata per la prima volta al grande pubblico. Ispirato alla leggendaria 4L, questo veicolo, stimato tra i 30.000 e i 40.000 €, si rivolge agli appassionati che desiderano unire tecnologia retrò e moderna. Ci saranno anche la nuova Renault 5 elettrica, che si ispira alla sua illustre antenata, così come l’Alpine 290, una city car con un’autonomia di 380 km o la Dacia Bigster, un SUV dal look robusto ma promesso dal marchio COME “accessibile” finanziariamente parlando, cioè 25.000 euro. Manterrà le sue promesse?

Suv che resistono

I SUV elettrici saranno ampiamente osservati nel complesso. Tra le più attese ci sono la BMW Neue Klass o la Mini Aceman prodotta in Cina e presto anche in Europa. Ma anche la Skoda Elroq, la KIA EV3 o l’Alfa Romeo Junior.

Tesla, che non viene a Parigi dal 2018, sarà ovviamente una delle teste di ponte di questo Salone. Gli americani sveleranno il Cybertuck, un camioncino davvero futuristico. Altro marchio di prestigio atteso, Cadillac, che presenterà anche un Suv elettrico, il Lyriq, le cui dimensioni faranno dimenticare il suo nome: 5 metri di lunghezza e 2,7 tonnellate. Saranno presenti anche i marchi cinesi per cercare di sgranocchiare un po’ più di quota di mercato… o di spettacolo, come il SUV U8, un mostro da 3,5 tonnellate.

Infatti, a parte Toyata – che quest’anno ha puntato sui Giochi Olimpici – e Mercedes, saranno presenti quasi tutte le Case. E per celebrare il 90° anniversario, il Salone presenterà anche una retrospettiva di numerosi modelli passati per Parigi, ripercorrendo così la storia dell’auto. Per ricordare forse anche che, per molto tempo, l’automobile ha davvero festeggiato.

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