Hamas ha accettato la proposta di tregua presentata dai mediatori la sera di lunedì 6 maggio. Una proposta rifiutata da Israele che, dal canto suo, ha inviato una delegazione per raggiungere un accordo. Lo Stato ebraico mantiene la pressione anche con i bombardamenti sulla città di Rafah, situata nel sud della Striscia di Gaza.
È in questa stessa zona che l’esercito israeliano prepara un’operazione militare terrestre. Tuttavia, molti paesi hanno messo in guardia Israele. Joe Biden e Benjamin Netanyahu hanno parlato direttamente al telefono questo lunedì. Il presidente americano ha mantenuto la sua posizione: non vuole che Israele lanci un attacco contro la città di Rafah.
Il portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che un’operazione militare nella città proprio in questo momento “aumenterebbe significativamente la sofferenza del popolo palestinese”. aggiungendo di non aver visto un piano umanitario “credibile e applicabile”.
Il presidente americano avverte già da diverse settimane che, in caso di offensiva, sarebbe portato a modificare la sua politica nei confronti di Israele. Gli Stati Uniti forniscono al paese la maggior parte delle armi e delle munizioni. Allo stesso tempo, Washington spinge per un cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Anche il direttore della CIA è nella regione per portare avanti i negoziati.
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