la casa di cura dell’Età dell’Oro di Oloron sarà ricostruita e quella di Laruns mantenuta

la casa di cura dell’Età dell’Oro di Oloron sarà ricostruita e quella di Laruns mantenuta
la casa di cura dell’Età dell’Oro di Oloron sarà ricostruita e quella di Laruns mantenuta
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Le preghiere degli eletti di Laruns sono state ascoltate: la casa di cura di questa strategica città della valle dell’Ossau verrà mantenuta dopo la costruzione di quella di Louvie-Juzon, più importante e che doveva unire al suo interno gli stabilimenti di Laruns, quindi, e Sévignacq-Meyracq.

Nel 2018, quando fu ideato questo progetto, strutture piccole come quelle di Laruns “furono criticate a favore di strutture più grandi. La necessità di mantenere l’accoglienza locale nei piccoli paesi della valle è stata tuttavia dimostrata», indica il Consiglio dipartimentale. Tanto più che lo stabilimento Laruns, situato nel centro del paese, è in buone condizioni.

In un comunicato stampa, il Dipartimento saluta il lavoro dei consiglieri dipartimentali del cantone Oloron 2, Clément Servat e Laure Laborde, così come quello del consigliere delegato agli anziani, Jean Lacoste, che “ha ripreso questo tema per concentrarsi modo più ampio al problema dell’invecchiamento della popolazione in questo territorio e ampliare la riflessione con tutti gli attori locali alla scala dell’Haut-Béarn”.

I dipendenti non sono stati informati

Un lavoro co-pilotato dal Dipartimento e dall’Agenzia sanitaria regionale (Ars), che riunisce “gli eletti locali, i presidenti delle case di cura e del Centro ospedaliero Oloron, portati ai massimi livelli, anche nei ministeri. Laure Laborde e Clément Servat sono stati ricevuti da Frédéric Valletoux, ex ministro della Sanità. Una vera impresa, visti i 7 mesi brevi (febbraio-settembre 2024) del mandato di quest’ultimo, sotto l’ultimo governo Attal.

Poiché nel dipartimento non è stato possibile creare nuovi posti per case di cura, è stato immaginato un progetto di sviluppo del territorio. Oltre al mantenimento della struttura di Laruns, prevede la ricostruzione della casa di cura L’Âge d’or, a Oloron, “che non soddisfa più le norme di sicurezza”, precisa il Dipartimento, in una formulazione prossima all’eufemismo. Qui l’obiettivo è “un’accoglienza più qualitativa per i residenti”.

Per quanto riguarda la casa di cura Oloron, che dipende dal Centro ospedaliero Oloron, la CGT ha espresso la sua sorpresa e rabbia per non essere stata destinataria dell’annuncio. “Abbiamo avviato progetti, tenuto gruppi di lavoro, incontri per l’Età dell’Oro. È stato uno sforzo collettivo”, sottolinea la rappresentante del personale Angélique Lebrun, che lo vede come “una mancanza di rispetto” nei confronti dei dipendenti della struttura.

Un equilibrio di luoghi

Nei dettagli del progetto, “il trasferimento di alcuni letti da Oloron a Laruns consentirà di riequilibrare i luoghi nella valle dell’Haut-Béarn”, spiega il Dipartimento. La capacità di accoglienza della casa di cura L’Âge d’or sarà quindi di 84 posti letto e il Dipartimento sta facendo tutto il possibile per creare un’unità per disabili anziani con 14 posti per rispondere alle sfide socio-demografiche di Oloron.

Si precisa che nella valle dell’Ossau un’unica associazione gestirà le due case di cura, a Louvie ma anche a Laruns, dove “il mantenimento di 27 posti letto risponde alle esigenze del territorio”.

“Voglio rendere omaggio al lavoro collettivo che ha saputo sfociare in un vero progetto di sviluppo territoriale e sociale nel settore dell’Haut-Béarn”, si rallegra Jean-Jacques Lasserre, presidente del consiglio dipartimentale. Con i nostri consiglieri Laure Laborde e Clément Servat, con Benoît Elleboode, il direttore regionale dell’ARS ma anche il sindaco di Oloron, il presidente della Comunità dei Comuni della Valle dell’Ossau e gli eletti locali, abbiamo risolto un dossier essenziale a questo riguardo territorio. »

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