Il prezzo del petrolio crolla di oltre il 4% – Réalités Magazine

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Martedì i prezzi del petrolio hanno subito un calo spettacolare, perdendo quasi il 5% del loro valore. L’improvviso prosciugamento è riconducibile soprattutto agli annunci deludenti delle autorità cinesi, che hanno smorzato le speranze degli investitori.
Un barile di Brent del Mare del Nord, il punto di riferimento europeo, ha perso il 4,36% attestandosi a 77,40 dollari intorno alle 16:40, mentre il suo equivalente americano, il West Texas Intermediate (WTI), ha perso il 4,56% a 73,62 dollari per 159 litri. Il calo è in gran parte spiegato dalle dichiarazioni rilasciate in una conferenza stampa molto attesa. Sebbene le autorità cinesi abbiano riaffermato la loro fiducia nel raggiungimento dei loro obiettivi economici, non hanno annunciato nuove misure di ripresa, deludendo così i mercati.
La Cina, una locomotiva globale in panne?
Gli investitori attendevano con impazienza gli annunci della conferenza economica cinese, sperando in misure di stimolo per sostenere la crescita che mostra segni di debolezza. Ma le autorità cinesi si sono accontentate di riaffermare i propri obiettivi, senza rivelare nuove misure concrete. Questa cautela ha raffreddato l’entusiasmo dei mercati, che ora temono un rallentamento della domanda cinese di petrolio, il paese che è il primo importatore mondiale di greggio.
Libia, un’aggravante
Oltre a queste preoccupazioni legate alla Cina, la ripresa della produzione petrolifera in Libia sta aggiungendo benzina sul fuoco. Dopo la risoluzione della crisi politica che aveva paralizzato il settore, la National Oil Corporation ha annunciato di aver prodotto 1,13 milioni di barili di greggio in 24 ore, un livello destinato a crescere ulteriormente nelle prossime settimane. Il rafforzamento dell’offerta accentua la pressione al ribasso sui prezzi.
L’elevata volatilità dei prezzi del petrolio illustra la fragilità dei mercati energetici, soggetti all’influenza di numerosi fattori, sia geopolitici che economici. Le prossime settimane si preannunciano particolarmente incerte e gli investitori restano attenti agli sviluppi della situazione in Cina e alle tensioni in Medio Oriente.

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