Faïza Guène osserva Doria in stile retrò

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La scrittrice Faïza Guène, a Parigi, nel settembre 2024. JOEL SAGET/AFP

“Come ieri? », di Faïza Guène, Fayard, 270 pag., 20,90€, digitale 15€.

Consegnato con la direzione della valvola e il ritmo di un numero in piedi, Ti è piaciuto ieri? appare attraverso le pagine come un dialogo tra un “io” e un “noi”. L’io è Doria. L’adolescente, cresciuta con la madre nella periferia parigina, è molto cambiata rispetto al primo romanzo di Faïza Guène, Lo adoro, lo adoro domani (Hachette, 2004). A 35 anni fa la parrucchiera, disoccupata. Mamma di Adam, 7 anni, ha appena lasciato il padre, Steve Morel, commesso di Darty, un giurassiano convertito all’Islam, ossessionato dalla proprietà immobiliare e dalle ragazze nordafricane. Doria vive ancora a Seine-Saint-Denis, a Bondy. Le piace il celibato, ma teme che suo figlio diventi un macho. Non riconosce più la sua città, trasformata da bobos arroganti.

E se il suo crollo sposasse quello di una certa idea di Francia, emersa nel 2005, quando il ministro degli Interni, Nicolas Sarkozy, si recò sulla lastra di Argenteuil (Val-d’Oise) per proporre “liberare le brave persone dalla feccia” ? L’ipotesi permette a Faïza Guène di intrecciare l’“sereno esame di coscienza” della sua eroina con quella della Repubblica, esperienza intima e memoria collettiva. La scrittrice padroneggia questo espediente per averlo posto al centro delle sue finzioni (compresi Millennio BluesFayard, 2018, ed DiscrezionePiombo, 2020).

Era meglio prima? Quando le battute razziste non scandalizzavano nessuno, quando i giovani dei quartieri disagiati venivano incoraggiati a scegliere la strada con cui confrontarsi “punti vendita”quando la nozione di consenso non esisteva? Ti è piaciuto ieri? non è solo il riflesso irritante ed esilarante di a “sopravvissuto al sistema scolastico”. È un supplemento al romanzo nazionale, che analizza una mortale nostalgia ambientale.

Da un “noi” all’altro

Il “noi” di Faïza Guène designa le donne, figli di immigrati? Musulmani francesi, francesi nati negli anni ’80? Le persone che festeggiarono i Mondiali una sera del luglio 1998? Il romanzo non decide. Il suo narratore si muove da un “noi” all’altro in modo flessibile, creando nel lettore un sentimento di appartenenza. Così facendo osserva il razzismo dei suoceri, il fallimento della scuola repubblicana, la paura dell’Islam, il culto del successo, l’influenza dei social network.

Ascoltiamo Doria perché è divertente con i suoi inviti a seguirla su Instagram (“@dorialamalice. Non esitate ad iscrivervi, ragazzi »), perché non le importa di essere al passo con i tempi, perché lancia questo sguardo affettuoso e canzonatorio su Rita, la sua fedele vicina cattolica della messa televisiva, così come su Hamoudi, il suo vecchio amico diventato un complottista teorico. Per quanto piccanti possano essere, gli aneddoti e le battute di Doria non basterebbero per il successo di Ti piace divertirti ieri? Faïza Guène crea un’eroina complessa, che pensa e vive contro ogni previsione. Per lei, la scrittrice immagina una prosa catartica, il cui colore e velocità variano a seconda delle onde formate dal suo umore, dai suoi ricordi, dalla sua vita quotidiana – a volte scherzosa, a volte malinconica. Come puoi non diventare nevrotico quando porti con te una tale eredità e tutti questi piccoli mondi? Faïza Guène sembra mettere in discussione la sua eroina tanto quanto il suo paese. Il romanzo delinea delle risposte: preferendo la realtà a una visione distorta del passato. Assumendo tutte le parti di te stesso. Se sarà doloroso, almeno avrà fatto spettacolo.

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