Quest’anno gli abitanti del Quebec prevedono di spendere molto meno denaro in regali di Natale per i loro cari rispetto ai residenti di altre province.
Secondo un nuovo rapporto di PwC, gli abitanti del Quebec prevedono di spendere in media 1.474 dollari in regali, viaggi e attività di intrattenimento durante le festività natalizie, una cifra ben al di sotto della media canadese di 1.853 dollari.
Questo divario si osserva in tutte le generazioni, ma è maggiore tra i millennial (28-43 anni), con una spesa prevista di 1.388 dollari contro 2.233 dollari.
Solo nel Quebec, sono i più giovani (17-27 anni) ad anticipare le spese maggiori (1.975 dollari), mentre i Baby Boomers intendono essere più parsimoniosi (1.210 dollari).
I giovani spenderanno di più
Se i giovani spendono di più, forse è perché iniziano a fare acquisti molto prima.
Il rapporto PwC mostra che i membri della Generazione Z (17-27 anni) pianificano di effettuare tutti i loro acquisti tra il Ringraziamento e il famoso fine settimana del “Black Friday”. Il 21% di loro addirittura afferma che dovrà comprare tutto prima del Ringraziamento, cioè… la prossima settimana!
Inoltre, l’indagine mostra anche che i giovani consumatori attribuiscono maggiore importanza ai regali tangibili che riflettono una connessione emotiva e che saranno meno propensi ad acquistare buoni regalo.
“Al contrario, le carte regalo sono al primo o al secondo posto per i millennial, la generazione X e i baby boomer”, afferma lo studio.
Metodi di pagamento
Non sorprende che i più giovani siano anche più propensi a utilizzare metodi di pagamento digitali, anche se le carte di credito (74%) e le carte di debito (51%) rimangono i metodi di pagamento più utilizzati, per tutte le generazioni messe insieme.
“Tuttavia, gli acquirenti della Gen Z utilizzano i metodi di pagamento digitali più spesso rispetto agli altri consumatori. Tra questi metodi figurano PayPal (44% per Zs, rispetto al 31% complessivo), Apple Pay e Android Pay (35%, rispetto al 14%) nonché le piattaforme “acquista ora, paga dopo” (11%, rispetto al 5% ).”, si legge nella relazione.
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