Almeno 14 persone sono morte questo venerdì in Bosnia, dopo le inondazioni causate dalle forti piogge e dalle frane. Un bilancio che potrebbe aumentare man mano che i soccorsi raggiungeranno i villaggi colpiti.
Residenti bloccati nelle loro case
La città di Jablanica, a circa 70 km a sud-ovest di Sarajevo, è stata particolarmente colpita. È stato tagliato fuori dal mondo da venerdì mattina, a causa delle frane che hanno impedito a qualsiasi veicolo di avvicinarsi il più possibile. In alcune foto condivise sui social si vede la strada tagliata da cumuli di fango, e la città quasi sommersa.
“Non possiamo entrare o uscire da Jablanica al momento”, hanno detto i servizi di emergenza in mattinata. A Kiseljak, una ventina di chilometri a sud-ovest di Sarajevo, diverse case, automobili e giardini sono sott’acqua.
Vigili del fuoco, polizia e servizi pubblici sono mobilitati, ma è necessario ulteriore aiuto per controllare la situazione e mitigare le conseguenze di temporali e precipitazioni, ha affermato la protezione civile. Secondo un post sulla rete X di un funzionario dell’entità musulmana croato-bosniaca, Nermin Niksic, “diversi residenti sono ancora bloccati nelle loro case”.
Allarme rosso lanciato in Croazia
Nella vicina Croazia, le autorità intorno al porto di Rijeka, in Istria e nel centro del paese hanno emesso un’allerta rossa di alluvione. In un comunicato stampa hanno avvertito che in diverse città si potrebbero verificare inondazioni, nonché interruzioni di elettricità e acqua.
Con il riscaldamento globale, l’atmosfera contiene sempre più vapore acqueo, aumentando il rischio di forti precipitazioni.