Colloquio Alla guida del ristorante parigino Datil, recentemente stellato, la giovane chef racconta la sua passione per l’avvocato Gisèle Halimi e le scene dei pasti nei film di Kore-eda, nonché il suo amore per le canzoni popolari.
Commenti raccolti da Azilis Briend
pubblicato su 28 aprile 2024 alle 9:00
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Manon Fleury è uno dei volti di una nuova generazione di chef tanto talentuosi quanto impegnati, in un ambiente gastronomico ancora molto maschile. Va detto che questa ex schermitrice di alto livello ha deciso di usare la sua notorietà per decostruire i codici in cucina e integrare le questioni ecofemministe. Un approccio che recentemente gli è valso una valanga di commenti sessisti in seguito alla trasmissione di un servizio dell’“Inviato speciale” su France 2.
È stato dopo una serie di residenze – Ze Kitchen Galerie, l’Ourcine, l’Astrance e persino il Blue Hill presso Stone Barns a New York – che ha ottenuto il suo primo posto come chef nel 2018, a soli 26 anni Mermoz, nell’8e quartiere di Parigi. Ora è alla guida del suo ristorante Datil, dove tutto è pensato con intelligenza, dal piatto ai produttori fino alla decorazione. Il giovane chef, che ha appena conseguito…
A questo proposito Sotto l’influenza