Lukaku, Thuram, Barcola, Jota, hanno tutti una grande stagione da inserire nelle statistiche e negli annali della stagione 2024-2025.
Romelu Lukaku (Napoli)
Prestito dal Chelsea per due stagioni a Inter e Roma, il colosso belga quest’estate è stato ceduto a titolo definitivo al Napoli per 30 milioni di euro per cercare di far dimenticare Osimhen e andare d’accordo con Kvaratskhelia e il connazionale belga Cyril Ngonge, arrivato anche lui dal Verona.
La presenza in panchina di Conte, con cui “Big Rom” è stato campione d’Italia con l’Inter nel 2021, ha pesato enormemente nella scelta del Diavolo Rosso da 119 presenze e 85 gol (record) che non prende formalità di non avere un Europeo Coppa in programma per la prima volta in otto anni. Per lui l’obiettivo è quindi trovato.
LEGGI ANCHE: tutte le notizie di calcio nel tuo magazine
Marcus Thuram (Inter)
Il maggiore Thuram ha realizzato il suo record la scorsa stagione con un titolo italiano dove ha giocato tutto il suo ruolo (13 gol, 7 assist) in un’Inter ultradominante dove ha avuto il merito di esistere alle spalle di Lautaro Martinez (24 gol), capocannoniere in il campionato, ma senza ancora poter pretendere di competere.
Come con i Blues dove le sue prestazioni sono ancora insufficienti, ha avuto più difficoltà in Champions League, come se le sue carenze tecniche nel gioco di movimento non gli permettessero ancora di guardare negli occhi i migliori marcatori del pianeta. Se gli ci sono voluti tre anni per domare la Bundesliga, ci aspettiamo di meglio per la sua seconda stagione in Serie A. Il suo esordio (4 gol in 5 partite) stuzzica l’appetito.
Loïs Openda (Lipsia)
Il suo 3° posto nella classifica marcatori della Bundesliga (24 anni) dimostra che i suoi 21 gol segnati durante la sua permanenza al Lens non sono stati una coincidenza. Questa efficienza confermata fino alla Champions League (4 gol in 8 partite), non ancora in selezione (2 gol in 22 partite) gli permette oggi di rivendicare la successione ad un ormai invecchiato Lukaku tra i Red Devils. Il passaggio di consegne arriverà presto, forse in questa stagione di transizione prima della prossima Coppa del Mondo negli Stati Uniti nel 2026.
Victor Osimhen (Galatasaray)
Dal Napoli si vedeva già al PSG… è sbarcato in Turchia, al Galatasaray, male minore per il giocatore che ha risvegliato il Vesuvio più di trent’anni dopo Maradona. Solo in prestito dal club partenopeo, il nazionale nigeriano ha rischiato addirittura di finire in Arabia Saudita perché il presidente De Laurentiis ha aspettato fino alle ultime ore di mercato per cercare di tirare fuori il massimo da un giocatore in scadenza di contratto. Giugno 2025.
In attesa di tornare magari per una trasferta in Francia la prossima stagione, l’ex giocatore del Lille potrà comunque parlare del Paese con altri due ex residenti in L1, Icardi e Batshuayi. Mi sembra ancora tutto uno spreco…
Omar Marmoush (Eintracht Francoforte)
Finora confidenziale, la carriera del nazionale egiziano al 100% in Bundesliga ha preso una piega più impegnativa rispetto alla scorsa stagione. Se al Wolfsburg, al Sankt Pauli o allo Stoccarda le sue statistiche non hanno fatto notizia, hanno iniziato ad essere significative da quando ha indossato le scarpette a Francoforte. Forte dei 17 gol della scorsa stagione (12 in Bundesliga e 4 in Conference League), il nativo del Cairo ne aveva già segnati 6 nelle prime cinque partite di campionato, da solo in testa alla classifica marcatori davanti a Kane e Kramaric.
Andrej Kramaric (Hoffenheim)
In Croazia, con la quale è stato finalista e semifinalista negli ultimi due Mondiali, finalista nell’ultima Nations League, Kramaric è un monumento. All’Hoffenheim, dove gioca dal 2016, è semplicemente il capocannoniere della storia del club (132 gol), il terzo con più presenze (284 partite).
Nonostante la stagione 2021/2022, interrotta da un infortunio, ha sempre segnato più di 10 gol all’anno in Bundesliga permettendo al TSG di qualificarsi in C1 nel 2017 e in C3 quest’anno grazie ad una tripletta contro il Bayern Monaco durante dell’ultima giornata di campionato (4-2).
Bradley Barcola (PSG)
Ritenuto prematuro e sopravvalutato (50 milioni di euro), il suo trasferimento al PSG è per il momento un successo. Se i suoi inizi sono stati timidi, la sua estate tedesca con la squadra francese gli ha permesso di tornare con un altro status per assumere l’era post-Mbappé.
Al di là del suo gol più veloce nella storia dei Blues (13 secondi contro l’Italia), il suo primo in nazionale, le sue prestazioni in Ligue 1 hanno fatto un passo avanti in efficienza (6 gol nelle prime 6 giornate) e in costanza. A soli 22 anni, i suoi margini di miglioramento sembrano ancora immensi tanto da permettergli di entrare nella cerchia dei migliori attaccanti del pianeta.
Kai Havertz (Arsenal)
La versatilità che era il loro punto debole al Chelsea è ancora una volta un punto di forza nello stile di gioco sostenuto da Arteta all’Arsenal. Da centravanti puro che non è e non sarà mai con i Blues, è passato al falso-9 con i Gunners per tornare a brillare come nei suoi anni migliori al Leverkusen. Divenuto vice-capitano del Mannschaft a inizio stagione, incarna più che mai il presente e il futuro di una selezione e di un club alla ricerca dei fasti passati. In entrambi i casi il rinnovamento avverrà attraverso lui.
Diego Jota (Liverpool)
Dopo la migliore stagione della sua carriera, nel 2021/2022 (21 gol, 8 assist, finalista della C1, vincitore della Coppa e della Coppa di Lega inglese), l’attaccante ha segnato il passo, turbato nel 2023/2024 da due gravi infortuni.
A due anni dalla fine di un contratto prolungato… nel 2022, diventa urgente per lui ritrovare la sua efficacia. La sua prestazione contro il West Ham in Coppa (doppietta per una vittoria per 5-1) così come la fiducia data da Arne Slot per renderlo il suo centravanti numero 1 fanno ben sperare per il portoghese.
LEGGI ANCHE: De Zerbi, errori che costano punti