Morte di Killian. Il principale sospettato ammette di aver accoltellato casualmente, accusato di omicidio

Morte di Killian. Il principale sospettato ammette di aver accoltellato casualmente, accusato di omicidio
Morte di Killian. Il principale sospettato ammette di aver accoltellato casualmente, accusato di omicidio
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Un’indagine giudiziaria sull’omicidio è stata aperta due giorni dopo la morte di Killian Binard, nel parcheggio della discoteca Octavia a Subles, vicino a Bayeux. Il principale sospettato, un uomo di 24 anni, ha confessato di essere l’autore del colpo mortale, ma nega l’intenzione di uccidere.

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Domenica 29 settembre, una violenta rissa è costata la vita a Killian Binard, 17 anni, davanti alla discoteca Octavia a Subles (Calvados). Il raduno si è svolto tra le 6 e le 7 del mattino e ha riunito una ventina di belligeranti. Vittima di diverse coltellate alla schiena e alla zona cervicale, il giovane pugile di Saint-Lo è morto sul luogo dello scontro alle 7:44

Subito il suo presunto aggressore è stato arrestato.mani e vestiti insanguinati“, commenta il pubblico ministero di Caen, Joël Garrigue, in un comunicato stampa.
24 anni, precario in palazzina, è stato visto”raccogliendo un coltello trovato nella sua tasca“, secondo le testimonianze raccolte dai gendarmi della brigata di ricerca della gendarmeria di Bayeux e della sezione di ricerca di Caen.

Messo in custodia di polizia, il principale sospettato ha inizialmente negato qualsiasi coinvolgimento nella morte della vittima, spiegando di aver tentato di intervenire nella rissa. Di fronte agli inquirenti ha spiegato di aver ricevuto”pugni e gas lacrimogeni“. Infine, “senza poter spiegare le ragioni del suo gesto“, ha ammesso di aver preso il coltello, dispiegato la lama, poi di aver colpito”la prima persona che ha di fronte, senza l’intenzione di uccidere”.

Al termine del fermo di polizia, l’uomo è stato deferito alla procura e posto in custodia cautelare martedì 1 ottobre mattina. È stata aperta un’indagine giudiziaria sull’omicidio. Rischia una pena massima di 30 anni di carcere. In attesa del processo, le indagini proseguono sotto la supervisione del gip.

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