Vieni, parliamo : questo è il titolo del libro scritto in collaborazione da Omar Sy e Elsa Vigoureux, che sarà pubblicato questo giovedì 25 aprile dalle edizioni Albin Michel. In queste 284 pagine, l’attore racconta la sua storia con l’onestà ma anche la grande modestia che conosciamo. “Sono felice di rileggerlo, è abbastanza intimo, è la piccola bicicletta che mi gira in testa, è piuttosto interessante, È un po’ una psicoanalisi, quindi è bello“, ci ha detto questo giovedì su RTL.
Elsa Vigoureux ha dovuto avere pazienza per adattarsi al ritmo, alla disponibilità e ai desideri dell’attore. “Omar è uno che scappa molto, che tiene bene il controllo, che non si lascia prendere facilmente. Non è stato facile. Poi, dal contatto con Omar Sy, impariamo molte cose. Di lui ci sono due cose che mi hanno colpito per me, è molto intelligente e ha il senso della narrazione ovunque”, spiega il giornalista. In questo libro, l’attore parla in particolare del suo rapporto con la solitudine. “Quando c’è interazione, è complicato scappare. La creazione per me è infatti una scappatella. Quando sei solo viaggi più facilmente”, confida, prima di parlare della sua famiglia: “Vivo per questo, i genitori, senza di loro non c’è Omar. È una base, non so nemmeno come descriverla“.
L’attore parla anche della sua scelta di stabilirsi negli Stati Uniti dove è stato invitato da Michele Obama. Ha poi detto a Elsa Vigoureux: “La mia vita non sembra uno schizzo?” “Ma anche allora, quello che sta succedendo stamattina, quello che Elsa dice di me, sembra Spettacolo di Truman“, lui ride.
Il libro tratta ogni argomento tranne il sesso e il denaro. “Quando è personale, quando è intimo, Questa è un’altra cosa. Questi soggetti, le persone sono carnivori, è super malsano l’interesse di questa cosa nella nostra società e porta a cose brutte: confronti, gelosie… Non voglio alimentarlo, mettete acqua in quel mulino”, ci dice .
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