Il Ghana, che i coloni (inglesi, tedeschi, olandesi e francesi) avevano chiamato “Costa d’Oro” (Côte-de-l’Or) e che fecero fortuna, porta ancora molto bene il suo soprannome. Questo paese di lingua inglese, situato nell’Africa occidentale, sul Golfo di Guinea, nel 2021 aveva perso il suo posto di principale produttore di oro africano, strappato dal Sudafrica. Il Ghana ha riacquistato rapidamente il suo rango nel 2022 e lo mantiene ancora. Il metallo prezioso è addirittura il numero 1 nelle esportazioni, battendo i ricavi combinati del cacao e del petrolio greggio. E gli ultimi dati sono spaventosi…
Le esportazioni di oro del Ghana sono cresciute del 16,6% su base annua raggiungendo 1,3 miliardi di dollari nei primi due mesi di quest’anno. L’ultimo rapporto sulla politica monetaria pubblicato alla fine di marzo 2024 indica inoltre che anche i volumi di oro commercializzati sono aumentati del 14%, attestandosi a 683.281 once troy (21 tonnellate). Secondo il documento, il Paese deve questo miglioramento all’aumento delle quantità di oro prodotto, soprattutto da parte delle piccole unità estrattive. Anche il Ghana beneficia dell’aumento dei prezzi sul mercato mondiale.
I risultati per il 2023 erano già ottimi, con un aumento delle esportazioni del 15%, a 7,6 miliardi di dollari. In volume il Ghana ha venduto 4,12 milioni di once troy (128 tonnellate) lo scorso anno, rispetto a 3,7 milioni di once troy (117 tonnellate) nel 2022. Le cifre del 2023 potrebbero essere superate quest’anno.
Negli ultimi mesi l’oro ha registrato una crescita esponenziale sui mercati, con un picco di 2.400 dollari l’oncia nell’aprile 2024. Le previsioni sono per oltre 2.500 dollari l’oncia entro la fine dell’anno. L’aumento della produzione ghanese nel 2024, in questo contesto di prezzi in rialzo, potrebbe portare le esportazioni di oro a livelli senza precedenti nei prossimi mesi.
Da notare che il metallo giallo ha pesato il 45% delle entrate complessive del paese nel 2023. Molte società straniere si stanno dando da fare per sfruttare l’oro in Ghana, tra cui l’americana Newmont, le canadesi Galiano Gold e Asante Gold, l’australiana Perseus Mining o la società sudafricana AngloGold Ashanti. Resta da conoscere la quota spettante al Paese, le somme effettivamente versate alle casse pubbliche. Questo è il tallone d’Achille dei paesi africani. Alcuni si battono per porre fine all’espropriazione ma il compito è difficile, molto difficile…
