cinque cose da sapere su questa malattia che imperversa in Africa

cinque cose da sapere su questa malattia che imperversa in Africa
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Questo giovedì, 25 aprile, è la Giornata mondiale contro la malaria. Una malattia parassitaria prevenibile che continua a devastare il continente africano, nonostante il lancio di numerose campagne di vaccinazione su larga scala. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 moriranno più di 600.000 persone in tutto il mondo, soprattutto in Africa.

► Una malattia parassitaria

Chiamata anche malaria, la malaria è una malattia infettiva causata da diverse specie di parassiti del genere Plasmodioche viene trasmesso all’uomo attraverso la puntura di una zanzara femmina “contagiato dopo aver morso un uomo malarico”, specifica l’Istituto Pasteur. Questa malattia provoca febbre e “può essere accompagnato – o meno – da mal di testa, dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea, tosse”, spiega ancora l’istituto francese. Può anche causare quello che viene chiamato “attacco malarico”cicli caratterizzati da febbre, tremori con sudori freddi e sudorazione abbondante.

La Guyana ancora nella morsa della malaria

Sebbene la malaria sia prevenibile, può diventare fatale se non diagnosticata e trattata adeguatamente. Forme gravi di malaria hanno maggiori probabilità di svilupparsi nei neonati, nei bambini piccoli, nelle donne incinte e nelle persone sieropositive.

► Un aumento dei casi del 2% nel 2022

Nel 2022, 249 milioni di persone erano colpite dalla malaria nel mondo, con un aumento del 2% in un anno. Le fortissime inondazioni verificatesi in Pakistan, nonché una maggiore diffusione della malattia in Uganda, Etiopia e Papua Nuova Guinea, spiegano questa recente recrudescenza.

Malaria: 2024, un anno decisivo nella lotta a questa piaga

Sono circa un centinaio i paesi in tutto il mondo colpiti dalla malattia, che è particolarmente diffusa nelle zone tropicali dell’America Latina, dell’Asia e dell’Africa. Quest’ultimo da solo rappresenta il 94% dei casi e il 95% dei decessi a livello mondiale. Quattro paesi in particolare rappresentano la metà dei decessi registrati: Nigeria, RDC, Niger e Tanzania.

In questo continente, circa quattro decessi su cinque riguardano bambini sotto i 5 anni. La mortalità infantile legata alla malaria tende a diminuire in tutto il mondo: dal 2000, i decessi annuali sono diminuiti di oltre il 50% tra i bambini sotto i 5 anni. Considerando tutte le categorie, il numero di decessi è leggermente diminuito tra il 2021 e il 2022, passando da 610.000 a 608.000.

► Numerose campagne di vaccinazione lanciate in Africa

In Camerun e poi in Burkina Faso, nel gennaio e febbraio 2024 sono state lanciate le prime campagne di vaccinazione sistematiche sotto l’egida dell’OMS. Per il momento, nell’ambito di questa vasta campagna viene utilizzato solo l’RTS, S, un vaccino sviluppato dal gruppo farmaceutico GSK e raccomandato dall’OMS dalla fine del 2021. L’R21, prodotto dal Serum Institute of India, inizierà ad essere somministrato a maggio in Africa.

Altre campagne simili, in parte finanziate dalla Global Vaccine Alliance (Gavi), dovrebbero essere implementate entro la fine del 2024 in altri 18 paesi africani considerati più esposti alla malaria.

► Osservate nuove forme di resistenza

Nel Sud-Est asiatico e poi in Africa sono stati osservati casi di resistenza alle molecole antimalariche e agli insetticidi, in particolare in Uganda, Ruanda ed Eritrea. Alla fine del 2022, l’OMS ha messo in atto una strategia specifica per arginare questo nuovo fenomeno.

La comparsa nel continente africano di una nuova zanzara originaria dell’Asia e della penisola arabica, resistente alla maggior parte degli insetticidi, preoccupa anche le autorità sanitarie. L’Anofele stephensi è ormai presente in tutto il Corno d’Africa, in Ghana oltre che in Nigeria.

► La crescente influenza del cambiamento climatico

Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, “Il cambiamento climatico rappresenta un grave rischio per il progresso nella lotta contro la malaria, in particolare nelle regioni vulnerabili”.

Infatti, il cambiamento delle temperature e i fenomeni meteorologici estremi possono modificare il comportamento della zanzara portatrice della malaria. Ad esempio, le inondazioni verificatesi nel 2022 in Pakistan hanno quintuplicato il numero di casi di malaria nel Paese, ricorda l’OMS.

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