La deputata Estelle Youssouffa vuole porre fine alla legge fondiaria

La deputata Estelle Youssouffa vuole porre fine alla legge fondiaria
La deputata Estelle Youssouffa vuole porre fine alla legge fondiaria
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Il JDD. Qual è lo scopo di questa proposta di legge?

Estelle Youssouffa. Un risultato politico. Mira ad abrogare la legge fondiaria e la doppia nazionalità a Mayotte. I bambini stranieri nati a Mayotte vengono utilizzati dai genitori per ottenere permessi di soggiorno, poi la nazionalità francese: questa è una certezza. Secondo l’indagine nazionale prenatale nelle Droms pubblicata nel settembre 2023 – condotta nel 2021 dall’Agenzia regionale della sanità e dalla Sanità pubblica francese –, l’85% dei permessi rilasciati e rinnovati a Mayotte riguardano l’immigrazione familiare. Un enorme contrasto con il resto della Francia, dove il tasso è del 38%.

Voi presentate due progetti di legge: il primo è costituzionale e prevede l’abrogazione della legge fondiaria. La seconda è un’ambiziosa legge Mayotte…

Mayotte vive attualmente una falsa calma. Dobbiamo stabilire obiettivi legislativi per ripristinare un orientamento politico, quindi un impegno da parte del governo. Presenterò quindi il mio disegno di legge Mayotte con la programmazione finanziaria, un calendario e un percorso per attuare l’uguaglianza sociale. Mayotte merita di riprendere le discussioni presiedute dal Capo dello Stato a maggio. È tempo di continuare il lavoro politico per allontanarsi dallo status quo mortale. Dobbiamo lanciare anche un duplice messaggio: alle Comore, che utilizzano i flussi migratori per destabilizzare il territorio; ma anche ai nostri connazionali che soffrono di disuguaglianze e di violenze intollerabili.

Il contesto di Mayotte solleva la questione della sovranità

L’abolizione del diritto fondiario a Mayotte – già menzionata in un progetto di legge costituzionale – aveva provocato forti reazioni politiche, soprattutto a sinistra…

Il resto dopo questo annuncio

Siamo però in un approccio transpartisan che vuole superare le divisioni. La questione di Mayotte, conosciuta in Francia e che preoccupa molti francesi, pone problemi che vanno ben oltre il nostro dicastero: quello della sovranità, dell’uguaglianza, dell’accesso ai diritti, della salute e dell’acqua… Questi valori possono riunire l’intero emiciclo .

L’arcipelago è anche soggetto a violenza quotidiana… In due occasioni sono state organizzate le cosiddette operazioni “Wuambushu” per smantellare baraccopoli, arrestare i leader di bande criminali… Dove sei adesso?

Fu un buon inizio, ma non tutte le operazioni per distruggere le baraccopoli furono portate a termine. Con la crisi in Nuova Caledonia la polizia si è giustamente mobilitata; seguirono poi i Giochi Olimpici. Il lavoro già ben iniziato non poteva essere portato a termine…

Venerdì è stata attaccata una navetta dell’ospedale, e quindi gli operatori sanitari. Quindi i Mahorai subiscono queste violenze?

La violenza è insopportabile: Mayotte ha il diritto di vivere in pace e spero che il ministro degli Interni, Bruno Retailleau, invii rinforzi sufficienti per riportare l’ordine nella nostra isola. È un progetto a lungo termine avviato dal suo predecessore; dobbiamo resistere e continuare lo sforzo.

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