“Cosa può fare realmente Bruno Retailleau senza cambiare la legge?”

“Cosa può fare realmente Bruno Retailleau senza cambiare la legge?”
“Cosa può fare realmente Bruno Retailleau senza cambiare la legge?”
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FIGAROVOX/Tribuna – Se vuole ottenere risultati, il nuovo ministro dell’Interno dovrà gestire seriamente le amministrazioni poste sotto la sua autorità e realizzare azioni congiunte con i paesi che hanno un approccio proattivo in materia di immigrazione, spiega Guillaume Larrivé, presidente dell’istituto (think tank) La France demain.

Guillaume Larrivé è presidente del France Tomorrow Institute, l’istituto gruppo di riflessione della destra repubblicana. Ultimo lavoro pubblicato: Immigrazione, tempo di decisioni (L’Osservatorio, 2024).


Dei kantiani, Péguy scrisse che avevano le mani pulite perché non avevano mani. Bruno Retailleau non ha certamente questo difetto. Non ha paura di impegnarsi con ardore, tenendo ormai in mano le redini di Beauvau. Dei campi minati tra i quali deve ora avanzare, quello dell’immigrazione non è il meno importante. Per riuscirci, con la fiducia del Primo Ministro, dovrà evitare le trappole e tracciare una strada, cercando di applicare alla sua manovra i principi della guerra secondo Foch: libertà d’azione, economia di mezzi, concentrazione degli sforzi.

La prima trappola che gli viene tesa è l’attuale eterogenea configurazione parlamentare. Certamente, il Senato è un polo di stabilità, sotto la saggia e illuminata presidenza di Gérard Larcher. Ma l’Assemblea…

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